I complici tecnologici di Gheddafi in occidente
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I complici tecnologici di Gheddafi in occidente

La Lega dei Diritti dell’Uomo chiama in causa la società francese Amesys per complicità in atti di tortura in Libia. Prossimo capitolo le armi italiane.

Gheddafi e Sarkozy
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21 Ottobre 2011 - 11.07


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di Roberta Adesso

Complici tecnologici. La Federazione internazionale della Lega dei Diritti dell’Uomo e la Lega dei Diritti Umani hanno sporto denuncia contro ignoti come parte civile al tribunale di Parigi chiamando in causa la società francese Amesys, filiale della Bull, per complicità in atti di tortura in Libia. I presidenti delle due organizzazioni sperano che possa essere fatta luce sulla vastità e crudeltà dei crimini commessi dal regime libico del colonnello Gheddafi con la complicità di tecnologie fornite dalla società francese Amesys, con eventuali responsabilità penali.

Spionaggio elettronico. Di che si tratta e perché i dirigenti di Amesys non potevano ignorare le conseguenze di vendita di tali soluzioni a quel regime? Perché quelli che erano gli ex centri di sorveglianza dei servizi erano “equippés” con le soluzioni software di Amesys che ha architettato un programma nominato”Eagle” che permetteva di intercettare e analizzare la totalità dei flussi di telecomunicazioni, controllando il Paese intero: fornitura di spionaggio elettronico progettata e rilasciata già nel 2007.

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Rispettata la forma. Reticente inizialmente, la società francese a seguito anche delle rivelazioni del quotidiano Le Figaro, che ha raccolto le testimonianze di ingegneri della Bull e di militari francesi in pensione sul loro ruolo di trainers dei servizi di informazione libici, ha dovuto ammettere l’esistenza di un contratto di fornitura al regime del Colonnello. Tutto però nel rispetto delle istanze regolamentari e legali delle convenzioni internazionali, europee e francesi.

Violata la sostanza. La questione del ruolo dello Stato francese nella questione si pone a questo punto: è difficile pensare che tali tecnologie siano state vendute senza l’avallo: il Ministro degli Affari Esteri francesi dichiara a “Le Monde” che il software Eagle non era oggetto di un controllo all’export e che lo Stato francese non ha visibilità sulla sua esportazione. Peccato che ciò contraddice quanto dichiarato dalla società Amesys che afferma di aver ottenuto un’autorizzazione ufficiale.

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