L'Iss: "Chi non si vaccina ha un rischio di finire in terapia intensiva 16 volte maggiore"
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L'Iss: "Chi non si vaccina ha un rischio di finire in terapia intensiva 16 volte maggiore"

I dati dell'Istituto superiore di sanità nel report settimanale esteso su Covid-19: 9 volte maggiore il rischio di morire rispetto ai vaccinati

L'Iss: "Chi non si vaccina ha un rischio di finire in terapia intensiva 16 volte maggiore"
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4 Dicembre 2021 - 16.47


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I dati sono chiarissimi e solo no-vax e negazionismi particolarmente fanatici e idioti riescono a non tenerne in conto.

 “Per un non vaccinato, rispetto a un vaccinato da meno di 5 mesi, il rischio è 10 volte maggiore di ricovero, 16 volte maggiore di terapia intensiva e 9 volte maggiore di morte”. 

Lo quantifica l’Istituto superiore di sanità nel report settimanale esteso su Covid-19.

Negli ultimi 30 giorni in Italia, rileva l’Iss, “si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati nella popolazione non vaccinata”. E inoltre, “calcolando il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati (262 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi (39 ricoveri per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (43 ricoveri per 100.000)”.

“Analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80 – evidenzia il report – si osserva che nel periodo 15/10/2021 – 14/11/2021 il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (17 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa nove volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da oltre di cinque mesi (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e sei volte rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) mentre, nel periodo

8/10/2021 – 7/11/2021, il tasso di decesso nei non vaccinati (99,5 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (12 per 100.000) e sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (14 per 100,000)”.

L’efficacia del vaccino

Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 75% al 44%”, è scritto sempre dall’Istituto superiore di sanità nel report esteso su Covid-19.

“Rimane elevata l’efficacia vaccinale – prosegue l’Iss – nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’85% per i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi rispetto ai non vaccinati”.

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