Il Meyer di Firenze scopre il tampone unico per scovare Covid e bronchiolite
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Il Meyer di Firenze scopre il tampone unico per scovare Covid e bronchiolite

La piccola rivoluzione procedurale è stata fatta dal Laboratorio di Immunologia del Meyer. La dottoressa Azzari: "Permette di organizzarci al meglio e di proteggere i bambini che non hanno contratto l’infezione".

Il Meyer di Firenze scopre il tampone unico per scovare Covid e bronchiolite
Laboratorio Meyer di Firenze
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26 Novembre 2021 - 14.44


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Il team del Laboratorio di Immunologia del Meyer, guidato dalla professoressa Chiara Azzaria, avrebbe scoperto un tampone molecolare unico per scovare il Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale, quello responsabile dell’epidemia di bronchioliti che sta colpendo tanti piccolissimi.

La scoperta è stata messa a punto da: per la prima volta, in Italia, è possibile fare diagnosi differenziale attraverso un unico prelievo e un’unica analisi. Intervistata dal Tirreno, la dottoressa Azzari spiega:

“Abbiamo fatto tesoro della lezione che ci è stata impartita dalla pandemia e abbiamo imparato quanto sia importante avere dalla propria parte il fattore tempo: riuscire a scoprire immediatamente i casi positivi con il tampone effettuato all’ingresso in ospedale ci permette di organizzarci al meglio e di proteggere i bambini che non hanno contratto l’infezione”

Piccola rivoluzione scientifica, la scoperta del pediatrico fiorentino si aggiunge alle novità procedurali che non riguardano più il solo Covid. Permettendo di isolare immediatamente i casi positivi, attraverso la creazione di percorsi separati che tutelano tutti i piccoli pazienti e le famiglie che si rivolgono all’ospedale, si tenta così di ridurre i casi di brionchiolite che da giorni riempiono i reparti pediatrici.

Lo stesso che ha colpito la figlia di Fedez e Chiara Ferragni, Vittoria, il virus respiratorio sinciziale è molto aggressivo nei bambini più piccoli, soprattutto sotto l’anno di età. L’assistenza prevede l’utilizzo dell’ossigeno in alti flussi o il casco. Nel 20% dei casi, i più gravi, è necessaria la terapia intensiva e il bambino deve essere intubato. Questo virus ha un andamento stagionale, collocato di solito tra dicembre e marzo. Quest’anno ha fatto la sua comparsa fin dal mese di ottobre, facendo registrare, in questo periodo, un boom di ingressi al Pronto soccorso e un aumento importante di ricoveri, anche intensivi. Come spiega la professoressa Azzari:

“Negli anni scorsi avevamo 30-40 bambini ricoverati ogni mese. Quest’anno, solo in questa porzione del mese di novembre, ne abbiamo ricoverati 130, il che significa quattro volte in più rispetto alla media”.

Quella del tampone unico non è l’unica scoperta attribuita al pediatrico di Firenze. Guidati sempre dalla dottoressa Azzari, in piena pandemia, il Laboratorio ha ideato Uffa, un kit che permette di effettuare un auto tampone nasale: attraverso questo sistema, tutti gli operatori hanno potuto monitorare costantemente la loro negatività al virus, mantenendo al sicuro i bambini ricoverati.

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