Ricciardi spinge per rivedere il Certificato verde: "I tamponi non sono sicuri"
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Ricciardi spinge per rivedere il Certificato verde: "I tamponi non sono sicuri"

Il consulente del ministro Speranza: "Il test antigenico non certifica la positività almeno del 30% dei soggetti. E poi c'è il problema dell'eterogeneità dei controlli"

Walter Ricciardi
Walter Ricciardi
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17 Novembre 2021 - 09.52


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Il governo sta studiando misure per contrastare la nuova ondata di Covid, una di questa potrebbe essere una revisione del Certificato Verde, sia nella durata che nell’erogazione.
“Il green pass così com’è ha delle forti vulnerabilità. È arrivato il momento di introdurne una versione rafforzata, una super certificazione verde. Bisogna considerare infatti l’eterogeneità del virus e poi il tallone d’Achille del certificato, il tampone antigenico, che nel migliore dei casi non certifica la positività almeno del 30% dei soggetti”. Il consulente del ministro Speranza Walter Ricciardi, in un’intervista a Il Foglio, palesa i propri dubbi sull’utilità del green pass per come è rilasciato ad oggi. 
Secondo Ricciardi bisogna innanzitutto comprendere che il virus non è sempre uguale e il certificato verde dovrebbe essere in grado di adattarsi a tali differenze. Si legge su Il Foglio:
“Se non si capisce che siamo di fronte a una battaglia completamente diversa, corriamo il rischio che hanno corso altri governi. Come la Danimarca, che ha pensato di essersi completamente liberata del problema. O altri, come Austria o Germania, che si sono trovati in grande difficoltà e stanno affrontando un’ondata peggiore delle precedenti. In guerra per prima cosa devi conoscere il nemico: se ti aggredisce con una spada, come il virus di Wuhan. Con una pistola, come la variante inglese. O addirittura con un mitragliatore, come quella delta”, spiega l’igienista dell’Università Cattolica.
Il consulente del ministro Speranza ritiene che il certificato sia poco “adatto” a questa fase principalmente per due motivazioni. La prima, “un problema di controlli”, poi il problema di sicurezza del tampone antigenico, che non garantisce di rilevare tutti i casi positivi. 
“Innanzitutto si pone un problema di controlli. Nel senso che ad oggi in certe circostanze s’è vista una certa eterogeneità. C’è bisogno di agire sui controllori in maniera più incisiva. Dopo di che, il certificato verde ha un vero e proprio tallone d’Achille che sono i tamponi antigenici. Non è solo un fatto di onerosità, ma di circolazione del virus. Nel migliore dei casi il tampone antigenico lascia scoperto un 30 per cento di falsi negativi. Che così sono liberi di circolare ed esporre troppi soggetti, magari fragili, al rischio di contagio”. 
Il professore, ai microfoni di Radio Capital, ha poi parlato delle previsioni per il Natale. “Rispetto allo scorso anno abbiamo un’arma in più che è il vaccino.
Se aumentiamo la copertura vaccinale e se adoperiamo cautela, anche da vaccinati, potrà essere un Natale tranquillo passato con i nostri familiari, ma anche degli amici” ha detto Ricciardi. Il consulente di Speranza ha poi specificato che “nessuno sta pensando all’obbligo vaccinale per i bambini”. “Sarà una vaccinazione raccomandata innanzitutto per la loro salute” ha detto. 
“Oggi i bambini rappresentano il 30% dei soggetti infetti, perché non sono vaccinati, sono scolarizzati e si contagiano stando l’uno vicino all’altro, tutti i grandi pediatri e le accademie di pediatria a livello mondiale sono favorevoli alla vaccinazione”.

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