Ricciardi invita tutti a vaccinarsi: "Chi non lo fa non ha capito quanto rischia con la variante Delta"
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Ricciardi invita tutti a vaccinarsi: "Chi non lo fa non ha capito quanto rischia con la variante Delta"

Per il consigliere del ministro della Salute "il quadro pandemico è discreto, ma non ancora ottimale". E avverte: "Vaccinarsi anche contro l’influenza, sarà aggressiva"

Walter Ricciardi
Walter Ricciardi
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4 Novembre 2021 - 09.09


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In vista di un inverno che sarà sicuramente migliore di quello dello scorso anno, ma non a tal punto da avere i contagi Covid azzerati, gli scienziati invitano alla prudenza e soprattutto alla vaccinazione.
“I non vaccinati non hanno capito quanto rischiano”. E’ il messaggio che Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, lancia in un’intervista.
Ricciardi spiega che la situazione di regioni Veneto e Alto Adige dipende da “un numero molto rilevante di non vaccinati” che “mantengono alta la circolazione del virus. Non hanno capito quanto rischiano. La variante Delta – spiega il professore di Igiene all’università cattolica Fondazione Gemelli – ha cambiato radicalmente la dinamica dell’epidemia perché ha incrementato la contagiosità e reso necessario oltre alla vaccinazione, l’adozione di misure ulteriori come il passaporto verde che infatti molti altri Paesi stanno reintroducendo, e ne discute anche la Gran Bretagna”.
“La Danimarca – porta ad esempio Ricciardi – dopo aver raggiunto una percentuale di vaccinati più alta della nostra e aver tolto le misure restrittive, sta assistendo alla risalita dei casi tanto che verrà ripristinato l’obbligo di mascherine al chiuso. Con questa variante il gioco è cambiato. Non ci si può accontentare di contenere, bisogna andare oltre. C’è poi Israele: ha vaccinato in modo estensivo la popolazione con la terza dose, ha adottato il green pass e ha iniziato a pianificare la campagna di immunizzazione dei bambini. È la via da seguire, sarà il primo Paese a venirne fuori”.
Quanto all’Italia, afferma, “purtroppo è vincolata all’agenzia europea Ema che prende le decisioni con due o tre mesi di ritardo rispetto agli americani della Fda. Tanto basta alle ondate per ripartire. Ema ha tardato sulla necessità della terza dose e del richiamo per i vaccinati con Johnson&Johnson, a partire dai due mesi dall’unico inoculo. Le Regioni fanno bene ad alzare la guardia. L’aumento dei casi ci sarà. Ma non tale da mettere sotto scacco gli ospedali. Non credo che torneremo agli stessi livelli di emergenza”.

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