Crisanti avverte: "Senza misure in una settimana arriviamo a 30 o 40 mila infezioni al giorno"
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Crisanti avverte: "Senza misure in una settimana arriviamo a 30 o 40 mila infezioni al giorno"

Il microbiologo: "I dati ci raccontano l’attività della variante inglese, che ha una diffusibilità non paragonabile a quella del ceppo originario. Sento parlare di aperture, sono proposte non realistiche".

Andrea Crisanti
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25 Febbraio 2021 - 20.59


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“Nel giro di una settimana rischiamo 30.000 o 40.000 contagi con la diffusione della variante inglese del covid se non si prendono misure”.

Andrea Crisanti si esprime così sull’emergenza coronavirus in Italia. Il 25 febbraio va in archivio con un bollettino che fa riferimento a quasi 20.000 nuovi casi su oltre 400.000 tamponi. “I dati ci raccontano l’attività della variante inglese, che ha una diffusibilità non paragonabile a quella del ceppo originario. Ancora sento parlare di aperture, sono proposte assolutamente non realistiche. Quando abbiamo misure restrittive, come zona rossa o zona arancione, i contagi calano e riparte il dibattito su come riaprire”, dice il virologo a Piazzapulita.
“Ci troviamo all’incremento dello stesso virus che ha creato un disastro in Gran Bretagna. Non è che tutto valga in ogni paese, ma ci troviamo di fronte ad una variante del covid che ha un’enorme capacità di diffusione”, aggiunge. “L’Inghilterra da 8 settimane è in una sorta di zona rossa rafforzata: quasi tutti i negozi chiusi, bar e pub chiusi e solo attività di asporto. Noi siamo passati da 10.000 a 20.000 casi in 5 giorni. In Inghilterra hanno impiegato 3-4 settimane per passare da 10.000 a 70.000, è una cosa seria. Le zone gialle non funzionano, è acclarato. I ristoranti? Non sono pericolosi i ristoranti, è pericoloso quello che facciamo al ristorante: ci togliamo la mascherina e parliamo. Una soluzione potrebbe essere stabilire regole per l’accesso e non chiudere i ristoranti”, aggiunge il virologo.

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