Gimbe: "Niente lockdown generalizzato, ci vogliono chiusure localizzate o avremo 500 morti al giorno"
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Gimbe: "Niente lockdown generalizzato, ci vogliono chiusure localizzate o avremo 500 morti al giorno"

È il monito che Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha lanciato dai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus.

Problemi psicologici lockdown
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30 Ottobre 2020 - 15.53


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“C’è ancora tempo per evitare il lockdown generalizzato, però se aspettiamo di avere 40 mila contagi al giorno, arriveremo a 500 morti al giorno”. È il monito che Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha lanciato dai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. “Se noi vogliamo prevenire dei numeri tra due settimane dobbiamo intervenire oggi. Occorrerebbero chiusure locali. Già dai primi di settembre sosteniamo che bisogna agire con chiusure localizzate anche drastiche a livello di singoli comuni e province”, ha spiegato Cartabellotta.

A proposito della chiusura di ristoranti, palestre, teatri, cinema, “stando ai dati che vengono dalla letteratura scientifica e che si riferiscono ai mesi di marzo-aprile – ha detto ancora il presidente della Fondazione Gimbe – uno degli interventi necessari è il divieto di eventi e assembramenti di oltre 10 persone, questo permette di avere degli effetti di riduzione della diffusione del contagio più efficaci e rapidi. Poi ci sono tutti gli altri interventi di chiusura, fino ad arrivare al lockdown totale.

Il primo step è quello di cominciare a fare in modo che le persone si incontrino di meno. Queste cose però andrebbero spiegate alla popolazione in maniera molto chiara, perchè altrimenti non si capisce perchè si prendono delle determinate misure e si pensa che alcuni interventi siano un accanimento verso determinate attività”, ha concluso Cartabellotta.

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