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Il virologo Crisanti: "Dallo studio su Vo Euganeo emerge che i bambini non si infettano e non infettano"

Il professore dell'università di Padova spiega che il problema non è mandare i bambini a scuola ma come portarli: "Il problema è quello che ci sta prima e ci sta dietro".

Andrea Crisanti, virologo dell'università di Padova
Andrea Crisanti, virologo dell'università di Padova

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21 Aprile 2020 - 15.21


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Il virus è ancora largamente sconosciuto ed è normale che emergano dati in contraddizione tra di loro.
Così mentre un bambino è nato positivo ad Aosta altri dati mostrano aspetti diversi.

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 Lo studio effettuato sulla popolazione di Vo Euganeo, paese in provincia di Padova che il 21 febbraio è diventato il primo cluster di coronavirus in Veneto, ha evidenziato che “i bambini sotto i 10 anni, seppure conviventi con infettati in grado di infettare, non si infettano. E se sono negativi non infettano”.

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Lo ha affermato il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.

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Il problema, quindi, è “come portare questi bambini a scuola”. Perché “io mi immagino i cancelli a scuola con tutte le mamme che iniziano a parlare, e non è questo quello che si vuole creare”.

Di fatto “la congregazione di gruppi di bambini non credo che di per sé una fonte di contagio. il problema è quello che ci sta prima e ci sta dietro”.

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