Sondaggi politici, per Termometro Politico Forza Italia sorpassa il M5s: ecco i nuovi numeri dopo le Europee
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Sondaggi politici, per Termometro Politico Forza Italia sorpassa il M5s: ecco i nuovi numeri dopo le Europee

Sondaggi politici, FDI si attesta al 29,4%, mentre il Partito Democratico tocca il 24,4%. Poi, la Lega si ferma all’8,6% che vede, nello specchietto retrovisore l’Alleanza Verdi-Sinistra.

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18 Giugno 2024 - 16.11


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Sondaggi politici, il sito Termometro Politico ha pubblicato una dettagliata analisi del voto delle Europee, rilevando oltretutto le proiezioni di voto se si dovesse eleggere il nuovo parlamento. La prima domanda che si pone Termometro Politico è su chi sia il vero sconfitto dell’ultima tornata elettorale. Citiamo dal sito Termometropolitico.it

Secondo la gran parte del campione (il 52,8%), è il partito guidato da Giuseppe Conte. Una differenza molto marcata tra intenzioni di voto (che davano il M5S sempre tra il 13,5 e il 15%) e i risultati realmente ottenuti (poco al di sotto del 10%). C’è anche una buona parte di persone (quasi un terzo dei votanti) che vede nei partiti di centro i veri sconfitti di questa tornata elettorale, considerando che né Azione né Stati Uniti d’Europa raggiunge il fatidico 4% necessario per portare almeno un candidato a Bruxelles. Infine, una parte minoritaria (11,1%) crede che il partito di Salvini sia quello che ne esce peggio, considerando il sorpasso operato da Forza italia (e con la partecipazione attiva di Noi Moderati). La Lega non è scesa al di sotto del 9% ma, nonostante il mezzo milione di preferenze su Vannacci, non è riuscita ad evitare lo scavalcamento degli alleati guidati da Antonio Tajani. 

Se per Conte, Renzi, Calenda e Salvini ci sarà da fare l’analisi della sconfitta, dall’altro lato c’è Giorgia (leader assoluta in preferenze, con circa 2.5 milioni di voti personali) che può sicuramente festeggiare. Per quasi una persona su due (47,2%) è Fratelli d’Italia il partito vincitore di queste elezioni. Nonostante i quasi due anni di Governo, la popolarità del primo partito d’Italia gode di ottima salute e, anzi, si rilancia nuovamente verso la soglia del 30%. A seguire, per un 21,2% di elettori il vero vincitore è il Partito Democratico a guida Schlein, che stacca in maniera inappellabile il M5S e si consolida come principale partito d’opposizione. C’è un 13,2% che, invece, vede nell’exploit di AvS la vera sorpresa di queste elezioni. Con un risultato ben al di sopra delle aspettative, il tandem Bonelli-Fratoianni sembra candidarsi a pieno titolo come terzo elemento chiave del campo largo e della coalizione progressista.

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Infine, c’è un 12,8% che crede che non abbia vinto nessuno (forse considerata l’astensione record superiore al 50%) e appena un 2% che vede la vittoria di Forza Italia (che compie il sorpasso ai danni della Lega). 

Dopo aver visto chi vince e chi perde secondo il nostro campione, chiediamo anche quale sia stato il tema più importante per indirizzare il proprio voto e quale sia stata la motivazione principale del proprio voto.

Partendo dai temi, si è confermata al primo posto, come avevamo già segnalato nell’ultimo sondaggio pre-elettorale, la lotta alla precarietà e ai salari troppo bassi. Quasi un elettore su cinque vede invece nella traiettoria della politica comunitaria (espansione o contrazione delle competenze UE) il tema chiave. In questo caso, c’è una spaccatura perfetta (10,1% per chi vorrebbe maggiori competenze UE; 10,1% per chi vorrebbe un ritorno a una maggior sovranità nazionale). Discorso simile per le politiche ambientali. Questo è il tema cardine per quasi una persona su dieci e anche qui c’è una spaccatura netta (4,9% di persone contrarie a politiche ambientali e 4,8% di chi è a favore).

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Tra gli altri temi troviamo lo stop all’invio di armi all’Ucraina (9,0%), le politiche contro l’immigrazione incontrollata (7,7%), l’aumento delle risorse per la Sanità e per l’Istruzione (6,5%), l’opposizione agli eccessi della cultura progressista come teoria gender e cancel culture (5,9%). Completano il quadro dal fronte economico le misure per la crescita economica (5,4%) e la lotta all’inflazione (4,2%). 

Infine, vediamo che per queste elezioni europee in quasi due casi su tre ha contato più la persona che il programma. La motivazione principale per esprimere il proprio voto è stata la fiducia riposta nel leader del partito (32,6%) o nel candidato che ispirava maggior fiducia (31,4%). Un risultato notevole ed estremamente interessante. Un 15,2% ha cercato di esprimere un voto utile. Solo il 9,4% ha espresso il proprio voto per la fiducia nel partito in sé e un 11,4% per il programma politico europeo ritenuto migliore.

Passiamo ora alle intenzioni di voto, con la prima rilevazione post-elettorale. E subito, si vede un ulteriore cambio di equilibri, con Forza Italia (9,8%) che supera il Movimento 5 Stelle (9,6%). Si è creato, per adesso, un solco estremamente importante tra le prime due forze politiche del Paese e il resto dei partiti italiani. FDI prende il volo e va al 29,4%, mentre il Partito Democratico tocca il 24,4%. Poi, la Lega si ferma all’8,6% che vede, nello specchietto retrovisore (seppur ancora lontano) l’Alleanza Verdi-Sinistra. La compagine di Fratoianni e Bonelli arriva addirittura al 7,1%.

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Passando ai partiti che non hanno ottenuto rappresentanza al Parlamento Europeo, troviamo Azione al 3,2% e Italia Viva (Renzi) e Pace Terra Dignità (Santoro) appaiati al 2%. +Europa di Emma Bonino si ferma poco sotto, all’1,6%. L’opzione “Libertà” di Cateno De Luca ottiene l’1%, mentre Alternativa Popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi si ferma allo 0,2%.

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.500 interviste raccolte tra l’11 e il 13 giugno 2024

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