Delrio (Pd): "Serve più coraggio per trovare la pace in Ucraina e in Medio Oriente"
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Delrio (Pd): "Serve più coraggio per trovare la pace in Ucraina e in Medio Oriente"

Delrio (Pd): "La Premier ha detto che l'Ucraina ha già vinto e noi siamo d'accordissimo con lei, lo zar è già stato sconfitto perché pensava di annettere gran parte del territorio ucraino e non ci è riuscito".

Delrio (Pd): "Serve più coraggio per trovare la pace in Ucraina e in Medio Oriente"
Graziano Delrio
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13 Dicembre 2023 - 12.41


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IL senatore del Pd Graziano Delrio, presidente del Comitato Schengen, in Aula ha lanciato un appello per cercare con più convinzione la pace in Ucraina e in Medio Oriente. «Sull’Ucraina noi sosteniamo la politica estera dell’Esecutivo, che è la posizione che la presidente Meloni ha condiviso quando noi eravamo al governo e lei all’opposizione. Lo ha fatto capendo come noi che l’invasione russa è stata una violazione inaccettabile del diritto internazionale e che se l’Ue non avesse sostenuto l’Ucraina avrebbe mostrato una debolezza senza precedenti e dopo sarebbero arrivati altri paesi e l’instabilità di tutto il continente».

«La Premier ha detto che l’Ucraina ha già vinto e noi siamo d’accordissimo con lei, lo zar è già stato sconfitto perché pensava di annettere gran parte del territorio ucraino e non ci è riuscito. Ma se pensiamo che in fondo non ci sia nessuna possibilità per la Russia di espandersi e continuare ad aggredire, bisogna creare le condizioni perché si aprano colloqui per una pace giusta. E su questo vediamo una certa latenza del protagonismo dell’Italia e dell’Europa, un tavolo negoziale sarebbe il modo migliore per riconoscere la resistenza ucraina. Serve dunque un’azione diplomatica più efficace, più attenta a promuovere iniziative che promuovano il cessate il fuoco, punto di partenza per ristabilire l’ordine internazionale e i confini, come dice anche il piano di pace cinese. Noi vogliamo sapere quali iniziative concrete stiamo sostenendo in questa direzione».

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«E vengo alla tragedia in MO, viviamo in tempi tragici, due guerre alle porte dell’Europa. La responsabilità è totalmente dell’azione criminale di Hamas, il 7 ottobre rappresenta una trappola mortale per le democrazie occidentali, la trappola dell’odio che sta resuscitando l’antisemitismo in Europa e nel mondo e sta provocando l’isteria islamofobica, come se la tutela dei diritti del popolo palestinese fosse una prerogativa dei paesi arabi, mentre è la prerogativa di chi crede nei diritti umani. Anche su questo la posizione italiana è in perfetta continuità: due popoli due stati».

«Ma registriamo anche su questo una mancanza di coraggio sia dell’Italia che dell’Europa: mentre l’amministrazione americana parla di un pacchetto di sanzioni per il controllo degli insediamenti illegittimi dei coloni estremisti in Cisgiordania, occorre mettere in campo un’azione di deterrenza in coerenza con la linea due popoli due stati. Infine sull’immigrazione – ha concluso Delrio – il tema non è se ma come, il tema è perseguire politiche migratorie nel quadro europeo. Gli accordi con l’Albania sono fuori dal diritto internazionale e non sono risolutivi. Certo che il tema è la collaborazione con l’Africa, ma nel Piano Mattei non c’è niente, per adesso è solo una cabina regia».

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