Calenda: "Il Pd maggioritario è finito, non è più il partito di Prodi e Veltroni"
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Calenda: "Il Pd maggioritario è finito, non è più il partito di Prodi e Veltroni"

Calenda: «Prendo atto che la vocazione maggioritaria del Pd è finita, perché è finita la capacità di fare una sintesi tra social democratici, liberal democratici e popolari. Il Pd non è più quello di Romano Prodi e Walter Veltroni».

Calenda: "Il Pd maggioritario è finito, non è più il partito di Prodi e Veltroni"
Carlo Calenda
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11 Settembre 2023 - 10.04


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Carlo Calenda, leader di Azione, in un’intervista a La Repubblica parla dell’addio di massa di 31 esponenti del Pd in Liguria e del suo rapporto con i democratici.

«Nessuna Opa ostile. Non ho mai voluto distruggere il Pd. Però il Pd di Schlein si è spostato molto verso la sinistra radicale. Mentre noi siamo interessati a costruire un’area repubblicana composta da liberal democratici, popolari e riformisti che abbia come bussola la cultura di governo. Vedo invece difficile una convivenza nel Pd di anime così diverse». 

«Da quando i Dem, insieme a Renzi, hanno scelto di salvare i 5S con il Conte 2 hanno costruito un nemico a sinistra. Il Pd ha oggi il suo principale competitor nei 5S. Inevitabilmente le proposte della segretaria dem sono rivolte a quell’elettorato. Il Pd è diviso in un pezzo più vicino a Conte che a Draghi e in un altro pezzo più affine a Draghi che a Conte. Noi puntiamo a rappresentare chi si ispira all’esperienza Draghi nel Pd, come del resto nel centrodestra», sottolinea.

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«Prendo solo atto che la vocazione maggioritaria del Pd è finita, perché è finita la capacità di fare una sintesi tra social democratici, liberal democratici e popolari. Il Pd non è più quello di Romano Prodi e Walter Veltroni».

Poi un pensiero a Matteo Renzi e alla sua lista per le europee Il Centro. «Auguri. Ma non è un progetto politico è un cartello elettorale per superare lo sbarramento. Per ora ha risposto solo Mastella. Ma cosa c’è di riformista in Mastella? Il `Centro´ diventa la scusa per allearsi con chi vince le elezioni. Noi abbiamo l’ambizione di trasformare in proposta politica, e quindi di fare votare, metodo e contenuti delle politiche del governo Draghi. La nostra opposizione non valuta le cose a seconda di chi le propone, ma in base alla loro utilità per l’Italia».

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