Ucraina, Calenda: "Sosteniamo Kiev ma non ci devono essere fughe alla Macron, la linea è quella della Nato"
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Ucraina, Calenda: "Sosteniamo Kiev ma non ci devono essere fughe alla Macron, la linea è quella della Nato"

Calenda a La7: "Dobbiamo essere chiari nel sostenere Kiev e nello scoraggiare altre invasioni da parte della Russia, occorre evitare l'escalation. Non ci devono essere fughe in avanti, alla Macron, la linea è quella della Nato". 

Ucraina, Calenda: "Sosteniamo Kiev ma non ci devono essere fughe alla Macron, la linea è quella della Nato"
Il segretario di Azione Carlo Calenda
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27 Marzo 2024 - 16.28


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Carlo Calenda in diretta su La7 ha parlato della guerra in Ucraina e del supporto della Nato, che secondo il leader di Azione dovrà presidiare e difendere anche il proprio territorio.

«Tanto più la Nato è assertiva nel dire che è in campo e che il territorio dell’alleanza è inviolabile, tanto più allontana il conflitto. Sappiamo invece per converso, come abbiamo visto per la Crimea, che se ignori le pretese e le aggressioni di un dittatore, il conflitto si avvicina. La Nato deve essere molto forte nel dire che difenderà il suo territorio».

«Questo tempo deve essere usato dagli europei per costruire una difesa comune , un esercito europeo che dia agli Stati l’indipendenza necessaria, non sappiamo se ci sarà Trump in futuro né come evolveranno le cose. La Russia sta aumentando la pressione sull’Ucraina e sull’Occidente: dobbiamo essere chiari nel sostenere Kiev e nello scoraggiare altre invasioni da parte della Russia, occorre evitare l’escalation. Non ci devono essere fughe in avanti, alla Macron, la linea è quella della Nato». 

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«È necessario tenere una postura assertiva e difensiva come avveniva durante la guerra fredda. Non ho condiviso le parole di Macron che sono fughe in avanti solitarie: dobbiamo evitare lo scontro diretto con la Russia – aggiunge -. Putin ha detto che vuole tornare ad avere la sua sfera d’influenza, non dobbiamo sottovalutare: i dittatori rivelano sempre i loro piani. La paura se porta alla resa avvicina il conflitto: non c’è alternativa che contenerlo, sostenendo Kiev. Posso capire chi vorrebbe dire che Putin va ascoltato, lo abbiamo provato a fare con la Crimea, questi sono i risultati: l’unica è contenerlo con una Nato e un’Europa forte, non c’è alternativa».

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