Carlo Calenda agita ancora il campo dell’opposizione e risponde a Giuseppe Conte, leader del M5s. «Attribuirsi i meriti della crescita dopo la pandemia è semplicemente un atto di malafede. Trattasi di normale rimbalzo del ciclo economico».
«Ma c’è di più, l’errore sul calcolo dei costi dei bonus edilizi ha determinato una spesa complessiva di 120 miliardi. La misura più costosa e meno progressiva mai fatta. Avete finanziato totalmente ristrutturazioni edilizie a persone con redditi alti e patrimoni altissimi. Una mangiatoia che sottrae risorse agli investimenti nei servizi essenziali, alimentata dai soldi di operai, infermieri, impiegati, pensionati e insegnanti. Il 110 per cento e il bonus facciate che rappresentano l’essenza del populismo. Dovreste vergognarvene – insieme agli altri partiti che li hanno votati – non rivendicarli».
Calenda ha poi parlato della proposta al governo Meloni per quanto riguarda la nuova legge di bilancio. «Usare tutte le risorse disponibili, con priorità anche sul taglio delle tasse, per finanziare un piano straordinario per l’azzeramento delle liste d’attesa della sanità».
«Il meccanismo è semplice: se il Servizio sanitario nazionale (Ssn) non è in grado di assicurare in tempi decenti una prestazione il cittadino sarà libero di eseguirla in una struttura privata/intra moenia e chiedere il rimborso. Una forma di assicurazione pubblica temporanea il cui costo abbiamo stimato in circa dieci miliardi di euro. Questo ci darà il tempo di lavorare per rafforzare il personale e i processi di lavoro del Ssn. Su questo progetto siamo pronti a fare una battaglia con il Partito Democratico e a discuterne con il governo».