Terzo Polo, Carfagna: "Ero scettica sul partito unico, ma ora non deludiamo gli elettori"
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Terzo Polo, Carfagna: "Ero scettica sul partito unico, ma ora non deludiamo gli elettori"

Terzo Polo, Carfagna: "Abbiamo il dovere di guardare avanti e lasciarci alle spalle le miserie e la polvere di questi giorni. Non possiamo deludere quei milioni di italiani che hanno creduto in noi".

Terzo Polo, Carfagna: "Ero scettica sul partito unico, ma ora non deludiamo gli elettori"
Mara Carfagna
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18 Aprile 2023 - 10.01


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Il progetto Terzo Polo è finito, la rottura tra Renzi e Calenda è definitiva e ha fatto naufragare l’idea di fondere Azione e Italia Viva. Mara Carfagna, presidente del partito di Calenda, ha parlato della questione in un’intervista a La Repubblica. “Discutere di leadership” del Terzo Polo “è l’ultima cosa da fare. Darebbe il colpo di grazia a quel polo dei liberali, dei popolari e dei riformisti che dobbiamo continuare a perseguire. E comunque, io ero scettica fin dall’inizio sulla possibilità di arrivare a un partito unico, lo dissi anche a Carlo Calenda”.

Quindi è tutto finito? “Assolutamente no, abbiamo il dovere di guardare avanti e lasciarci alle spalle le miserie e la polvere di questi giorni”, sottolinea Carfagna, citando “due motivi. Primo: abbiamo la responsabilità di rispondere alle aspettative di chi, sui territori, continua a lavorare bene insieme, esprime candidature comuni e porta avanti battaglie unitarie. Secondo: non possiamo deludere quei milioni di italiani che hanno creduto in noi”.

“Le personalità contano, ma non credo sia dipeso da quello. Credo che Calenda si sia limitato a prendere atto dell`impossibilità di procedere sulla strada del partito unico. Il coro degli ultras di Italia Viva contro di lui è stato ingiusto, ingeneroso e anche politicamente insensato. Sarebbe stato meglio avere l`onestà di ammettere che il tentativo era fallito, senza cadere negli insulti”.

La sua idea di ripartire da una coalizione di centro è aperta anche a Italia Viva? “Dipende”, spiega Carfagna. “Dipende da quello che decide di fare Italia viva. Se si fanno sentire le voci ragionevoli, le persone interessate alla costruzione di un progetto politico, certo che sì. Se invece dovesse prevalere l`anima più concentrata sulla tattica e sulle manovre parlamentari, mi pare assai complicato”.

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