L'islamofobia della Lega: si scagliano contro una serata di dialogo tra cristiani e musulmani
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L'islamofobia della Lega: si scagliano contro una serata di dialogo tra cristiani e musulmani

Il sottosegretario Nicola Molteni contro la pastorale di Cantù che ha 'osato' fare una iniziativa con la comunità musulmana sul sagrato della chiesa

L'islamofobia della Lega: si scagliano contro una serata di dialogo tra cristiani e musulmani
La preghiera dei musulmani sul sagrato della chiesa di Cantù
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16 Aprile 2023 - 19.31


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Islamofobia allo stato brado, tra l’altro che contrasta con quello che recita la Costituzione italiana e che contrasta anche con la falsa retorica della destra reazionaria secondo la quale gli immigrati regolari ‘sono miei fratelli’ (citazione di Salvini) ma se sono musulmani vanno discriminati e gli di deve rendere difficile la lbertà di culto.

E la Lega ancora pensa che cavalcando l’islamofobia recupera i voti reazionari a Giorgia Meloni. Così se la sono presa con associazioni e con la pastorale cattolica di Cantù che hanno ‘osato’ mettere in pratica il Vangelo.

 «L’immagine della preghiera islamica, riservata ai soli uomini, sul sagrato della Chiesa di San Paolo a Cantù (Como), in occasione di una manifestazione organizzata dalla comunità pastorale locale, non ci può lasciare indifferenti, anzi mi preoccupa e inquieta profondamente».

È il commento del sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni alle immagini della manifestazione di ieri a Cantù in provincia di Como. «Il legittimo dialogo interreligioso – spiega il deputato della Lega – non significa rinunciare ai simboli di una comunità improntata ai principi cattolici e cristiani. Occupare il sagrato di una chiesa, simbolo della nostra comunità, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, non è un segnale di tolleranza ma di un relativismo e di un pensiero debole, dominato da una perdita di identità rispetto ai valori occidentali. Penso anche a quanto annunciato una settimana fa, – prosegue Molteni – in occasione della Santa Pasqua: la chiusura dell’oratorio di San Teodoro, un luogo al cui interno, intere generazioni si sono formate ed educate, me compreso. Si chiude un oratorio e si consente alla comunità islamica locale di pregare sul sagrato della Basilica di San Paolo. Da anni mi batto, io e tanti canturini, per bloccare la realizzazione di una moschea illegale a Cantù.- incalza il sottosegretario – La giustizia ci sta dando ragione e continueremo in questo percorso di rispetto delle leggi e del diritto italiano. Dialogo significa confronto ma anche rispetto delle regole. Quei precetti che la comunità islamica locale ha sistematicamente violato occupando illegalmente un capannone commerciale trasformandolo in una moschea clandestina. Fino a quando le comunità islamiche non sottoscriveranno le intese previste dalla nostra Carta Costituzionale, accettando diritti e doveri, principi e regole, valori, precetti civili e democratici del nostro sistema Paese, tra i quali la parità uomo – donna, non potrà esserci vera integrazione e il dialogo rimarrà impossibile», conclude l’esponente del governo.

Come è evidente per Molteni i musulmani non possono avere un luogo di culto dove pregare (e questo è contrario allo spirito della Costituzione) e se i cristiani pregano insieme a loro (gli dice qualcosa la parola Abramo) parla di sottomissione.

Molteni dovrebbe leggere le parole di Papa Francesco su ‘fratelli tutti’ e ricordare che a Bergoglio sia in Bahrein che negli Emirati è stato stato uno stadio (uno stadio!) dove incontrare la comunità cristiana. Ma per i sedicenti cristiani non va bene nemmeno che preghino con i cristiani nel nome della fratellanza.

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