Stefano Bonaccini, candidato alle primarie del Pd, ha più volte dichiarato di voler chiudere l’epoca dell’attuale dirigenza, di rifiutare l’appoggio delle correnti e di provare a rifondare il partito. Lui stesso ha più volte dichiarato di non essersi sorpreso di come l’attuale dirigenza appoggi, quasi in blocco, la sua avversaria Elly Schlein. In un’intervista a La Stampa, l’ex ministro Andrea Orlando, esponente del Pd, ha duramente criticato Bonaccini.
“Bonaccini? Credo che chi si candida alla segreteria Pd dovrebbe far capire cosa vuole fare. E comunque bisognerebbe avere almeno rispetto per la verità, se non verso i propri compagni di partito per i quali si mostra meno `fair play´ che verso la Meloni. Le scelte di questi anni, il governo Conte II, il sostegno a Draghi, la rottura con il M5s alle elezioni, sono state prese in modo pressoché unanime. È ingeneroso, o almeno contraddittorio con quanto sostenuto, il giudizio sui governi ai quali abbiamo partecipato”.
“Dovremmo pesare di più le parole riguardo a passaggi così drammatici per la vita del Paese come la pandemia o il rischio del collasso economico. Rischi evitati grazie a uno sforzo di tutto il Pd, che vedo liquidato con qualche battuta populista. Il metro usato è: le colpe sono di chi non mi sostiene. Così si fanno liste di proscrizione, non analisi politiche utili. Sono amareggiato, anche perché molti di quelli che usano questi argomenti o non si dissociano, facevano parte di quei governi o formulavano giudizi persino eccessivamente lusinghieri”.
“Da mesi critichiamo la manovra di bilancio proponendo un impianto totalmente alternativo, diciamo che la Meloni è più capo partito che premier… Sono posizioni dell’attuale gruppo dirigente, di cui non faccio parte. Con questo gli elogi c’entrano poco e depotenziano anche le nostre battaglie. Tanto più mentre c’è un tentativo di delegittimazione del ruolo delle opposizioni, e del Pd in particolare, che alcuni di noi stanno pagando sulla propria pelle”.