D'Amato: "Serve il voto disgiunto per salvare il Lazio" e parla anche della gestione della pandemia
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D'Amato: "Serve il voto disgiunto per salvare il Lazio" e parla anche della gestione della pandemia

Lo afferma, in un'intervista a ´Repubblica' Alessio D'Amato, candidato presidente alla Regione Lazio di Pd e Terzo Polo e assessore uscente alla Sanità.

D'Amato: "Serve il voto disgiunto per salvare il Lazio" e parla anche della gestione della pandemia
Alessio D'Amato
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31 Dicembre 2022 - 11.49


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«Ora bisogna far capire agli elettori che a differenza delle Politiche qui si sceglie il candidato presidente. Il voto è diretto, libero anche rispetto alle forze politiche di appartenenza. Si può esprimere un voto sul candidato presidente e poi scegliere formazioni politiche che non lo sostengono. Penso naturalmente agli elettori del Movimento 5 Stelle, ma anche a quelli di centrodestra preoccupati per un mondo antico che sta riemergendo. Lo stesso che ha portato la sanità del Lazio a 9 anni di commissariamento, all’aumento della pressione fiscale, all’impossibilità di assumere 11mila operatori sanitari». Lo afferma, in un’intervista a ´Repubblica’ Alessio D’Amato, candidato presidente alla Regione Lazio di Pd e Terzo Polo e assessore uscente alla Sanità.

«Il Covid è stato un Rubicone – sottolinea -. Ora serve pragmatismo Concretezza. Risolvere i problemi delle persone. Chi vota, sa bene come abbiamo affrontato la battaglia della pandemia». Sulla Sinistra, che ha scelto il M5S, D’Amato afferma: «In politica si prende atto. E prendo atto che il Pd andava bene, tre mesi fa, quando bisognava farsi eleggere in Parlamento». E in vista delle Regionali assicura: «Prima del voto presenterò buona parte della giunta. Anche nell’ottica del voto disgiunto: chi vota deve conoscere quali saranno gli uomini e le donne che mi affiancheranno».

E a chi gli chiede se accetterebbe gli M5S in giunta, D’Amato afferma: «Non sbarriamo le porte a nessuno, l’importante è la competenza. Vediamo, la campagna elettorale è lunga. Per ora mi concentro sul programma: trasporto gratis per gli studenti, comunità energetiche, industria 4.0, un piano straordinario per la sicurezza stradale, per dimezzare gli incidenti mortali». Quanto al Covid, dal governo sono arrivati segnali «contraddittori» sottolinea l’assessore regionale uscente alla Sanità. «All’inizio hanno aperto le braccia ai medici no vax. Ora la realtà li ha portati a correre ai ripari. L’ordinanza sulla Cina è giusta, ma servono parole più nette sui vaccini. Non basta dire sentite il medico´, come fa Meloni». D’Amato non prevede un nuovo rischio di restrizioni nel 2023, «ma vanno tenute sotto controllo le varianti. E bisogna proseguire con le vaccinazioni» conclude.

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