Meloni rilancia il negazionismo anti-covid: "Si prendevano provvedimenti senza base scientifica"
Top

Meloni rilancia il negazionismo anti-covid: "Si prendevano provvedimenti senza base scientifica"

La presidente continua nella sua politica filo-Bolsonaro di attacco alla scienza e dimentica che tutto fu vagliato dal Comitato Tecnico scientifico.

Meloni rilancia il negazionismo anti-covid: "Si prendevano provvedimenti senza base scientifica"
Giorgia Meloni
Preroll

globalist Modifica articolo

26 Ottobre 2022 - 19.07


ATF

Menzogne. Perché tutti i provvedimenti anti-covid (che hanno consentito di salvare vite) furono presi sulla base delle indicazioni del comitato tecnico scientifico. E quando la politica non diede seguito a quelle indicazioni se ne pagarono le conseguenze.

Il lockdown aveva una base scientifica, il distanziamento interpersonale aveva una base scientifica, il divieto di stare in spazi chiusi nella fase già acuto della pandemia aveva una base scientismifia, l’uso delle mascherine aveva una base scientifica. Ma oggi Meloni rovescia la realtà e interpreta il ruolo della nuova Bolsonara: l’economia prima della vita delle persone.

Nel suo discorso al Senato, la presidente del Consiglio si è detta d’accordo con Beatrice Lorenzin “sul riconoscimento del valore della scienza e per questo penso che non dobbiamo scambiarla mai con la religione. Quello che non abbiamo condiviso dei vostri governi è il fatto che non ci fossero evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti che prendevate durante la pandemia di Covid”.

Leggi anche:  25 Aprile, De Cristofaro (Avs): "Per il governo Meloni l'antifascismo è un tabù, si prendano le proprie responsabilità"

“Non ci renderemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aggiungendo: “Non possiamo pensare di demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi”.

L’emergenza energetica è “la priorità di secondo livello” cui intende lavorare il governo. Lo ha detto Giorgia Meloni, avvertendo che “se non si procederà con velocità, la speculazione ripartirà. Ma tutto quello che c’è da fare lo faremo”. In attesa che i provvedimenti in essere “impattino davvero sul costo dell’energia”, il governo dovrà “lavorare con molta puntualità a interventi calibrati per le imprese e le famiglie e recuperando risorse dalle pieghe del bilancio, dagli extraprofitti (con una norma che per me è da riscrivere) e dai ricavi dello Stato”.

Per contrastare l’aumento dei costi dell’energia bisogna condurre un’azione di “contrasto alla speculazione, perché prima di cercare nuove risorse da scaricare sui nostri figli e regararle agli speculatori, credo che la priorità sia fermare gli speculatori”. Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica al Senato, parlando della fiducia al governo parlando della crisi energetica.  Tutto quello che si può fare contro la speculazione siamo pronti a farlo”.

Native

Articoli correlati