Cirinnà (Pd) contro la deriva oscurantista: "Roccella, Nordio e altri parte di un disegno ideologico"
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Cirinnà (Pd) contro la deriva oscurantista: "Roccella, Nordio e altri parte di un disegno ideologico"

Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd, attacca Roccella, Mantovano, Valditara, Nordio per le loro posizioni sui diritti civili

Cirinnà (Pd) contro la deriva oscurantista: "Roccella, Nordio e altri parte di un disegno ideologico"
Monica Cirinnà
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22 Ottobre 2022 - 12.02


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Reazionari e oscurantisti, portatori di posizioni che sui diritti civili segnano una evidente regressione. E sono componenti del governo Meloni.

«Roccella, Mantovano, Valditara, Nordio: in questi quattro nomi, così come nella denominazione dei ministeri, c’è un disegno ideologico e culturale ben preciso. Dobbiamo esserne consapevoli. Eugenia Roccella, nel 2016, tentò di promuovere un referendum abrogativo della legge sulle unioni civili: e anche sui diritti delle donne e la tutela della dignità alla fine della vita le sue sono posizioni gravemente oscurantiste. Ottima patente, non c’è che dire, per assumere la guida del Ministero che fu delle Pari Opportunità e ora è intitolato, in modo sinistro, alla Famiglia (rigorosamente al singolare), alla Natalità e alle Pari Opportunità (in rigoroso ordine di importanza?)».

E’ quanto scrive in un post su Facebook Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd.

«Mantovano è uno dei fondatori del Centro studi Livatino, in prima linea contro ogni conquista civile. Nella sua audizione sul ddl Zan, Carlo Nordio equiparò la pedofilia a un orientamento sessuale, con l’unico obiettivo di colpire l’omosessualità, screditandone la dignità.

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 Valditara si è distinto in questi anni per aver promosso nel dibattito pubblico un concetto di `libertà educativa´ che è, sostanzialmente, libertà di discriminare impedendo alle scuole pubbliche di formare cittadine e cittadini liberi, dotati di coscienza critica. Sottolineo tutto questo con forza, nelle ore in cui il nuovo Governo sta giurando, non per lamentarmi o per manifestare una sterile preoccupazione – sottolinea la madrina della legge sulle unioni civili – Lo faccio piuttosto perché di tutto questo dobbiamo essere consapevoli: questo sarà l’orizzonte della nostra lotta, da oggi, dentro e fuori il Parlamento».

«E lo faccio – aggiunge – anche per ricordare a me stessa, e a tutte e tutti noi, che se siamo arrivati qui è stato anche per le troppe esitazioni e timidezze del Partito democratico su questi temi: tante parole, alle quali non sono però seguiti fatti e pratiche efficaci. Anche di questo dobbiamo essere consapevoli, e questa consapevolezza deve guidare anche il nostro lavoro nel prossimo futuro. Per costruire una opposizione efficace, difendendo i diritti da ogni tentativo di svuotamento. Per rigenerare il Partito e la sinistra nel nostro Paese. Spero impareremo, una volta per tutte, che sui diritti si deve parlar chiaro: che i diritti vanno difesi e promossi sempre, e soprattutto quando si ha il potere concreto di farlo».

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