Bettini (Pd) spiega: "Letta è ben saldo, ma dopo il voto c'è il Congresso"
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Bettini (Pd) spiega: "Letta è ben saldo, ma dopo il voto c'è il Congresso"

In un'intervista l'ex eurodeputato dem Goffredo Bettini, uno dei massimi fautori dell'alleanza tra il suo partito e i Cinque Stelle, usa parole nette nei confronti dell'ex alleato Conte.

Bettini (Pd) spiega: "Letta è ben saldo, ma dopo il voto c'è il Congresso"
Goffredo Bettini
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15 Settembre 2022 - 10.14


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“Dobbiamo chiedere il voto al Pd per resistere contro la destra, ma anche per dare una possibile prospettiva politica all’insieme della Repubblica. Le voglio ricordare un fatto: i comunisti italiani, quando era impensabile per la divisione del mondo che potessero conquistare il potere, in ogni appuntamento elettorale indicavano una precisa proposta di governo. Non si votano i partiti solo per la loro identità ma anche per la loro funzione nazionale. Per il resto, non so prevedere tutte le evoluzioni possibili sulle alleanze. Comunque, se dovessimo vincere, il premier naturale sarebbe Letta, che sta dimostrando in campo una notevole tempra”.

“Il dolore” per la rottura tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle “è tanto”. I due partiti vanno divisi al voto ma “non credo a una condizione di non ritorno. Il filo del dialogo con tutti i democratici non va spezzato”. In un’intervista a La Stampa, l’ex eurodeputato dem Goffredo Bettini, uno dei massimi fautori dell’alleanza tra il suo partito e i Cinque Stelle, usa parole nette nei confronti dell’ex alleato. Sul ministro Andrea Orlando, secondo il quale sarebbe il caso di indicare una prospettiva di governo agli elettori, con M5s e Terzo Polo, Bettini si dice d’accordo.

Sulle recenti parole del leader pentastellato, e suo amico personale, Giuseppe Conte, il quale si dice non più disponibile a sedersi al tavolo con l’attuale classe dirigente Pd perché non si fida, Bettini rassicura il segretario: Letta è ben saldo. Chiunque, dopo il voto e con qualsiasi risultato di fronte, intenda tornare a fare iniziativa politica, dovrà confrontarsi con il segretario del Pd; che è quello attuale. Un congresso dopo il voto? Ci sarà, lo prevede lo statuto E sul futuro del ‘campo progressista’, l’ex eurodeputato invita a non ricorrere a soluzioni-nostalgia del passato: Il Novecento è tramontato definitivamente. I protagonisti del conflitto si sono modificati. Sia la classe operaia, sia il capitalismo della fabbrica moderna e delle macchine. Ma rimangono, anzi aumentano, le ingiustizie. Un nuovo pensiero progressista deve permetterci di svolgere il nostro mestiere di sempre: accorciare le distanze tra il privilegio e la dannazione. Questo è il solo riformismo che serve veramente. Spesso alcuni commentatori costruiscono attorno a me scenari fantasiosi o malevoli. È il destino di chi si espone con le proprie idee e i propri giudizi. Ho contribuito a fondare il Pd. Sono stato responsabile della sua fase di costruzione in ogni parte d’Italia. Non tutto in questi anni mi è piaciuto. Ma la mia battaglia l’ho svolta dentro il Pd, e continuerò a farla lì. Per il tempo che mi resta e senza incarichi di potere o istituzionali.

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