I sindacati vanno avanti con lo sciopero e rincarano: “Noi esercitiamo un diritto costituzionale”
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I sindacati vanno avanti con lo sciopero e rincarano: “Noi esercitiamo un diritto costituzionale”

Bombardieri: "Ci fanno passare per sovversivi ma i cultori del pensiero unico dovrebbero ringraziarci". Landini: "Ignorato il disagio nel Paese"

I sindacati vanno avanti con lo sciopero e rincarano: “Noi esercitiamo un diritto costituzionale”
Bombardieri e Landini
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10 Dicembre 2021 - 10.48


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Nessuna decisione del governo, neanche lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al caro bollette, ha fatto desistere i sindacati dal revocare lo sciopero generale del 16 dicembre.

“Confermiamo la data: il 16 si sciopera”. Pierpaolo Bombardieri guida la Uil allo sciopero generale, sorpreso della “reazione impressionante” contro la protesta dei lavoratori. “Noi esercitiamo un diritto costituzionale” spiega il segretario generale, “diamo voce a una parte del Paese che chiede aiuto.

Ci fanno passare per sovversivi, io e il mio amico Landini. Par quasi che ci siamo macchiati di lesa maestà” dice il leader Uil in un’intervista al Fatto Quotidiano.

“Abbiamo proclamato 8 ore di sciopero, mica un mese; una protesta che i lavoratori pagheranno di tasca loro. Semmai questi cultori del pensiero unico dovrebbero ringraziarci”.

Bombardieri spiega che dovrebbero ringraziare il sindacato perché ”è in grado di incanalare democraticamente il disagio di cinque milioni di poveri, un numero spaventoso e in crescita, scongiurando reazioni pericolose”.

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Ritiene piuttosto che lo sciopero annunciato abbia già “ottenuto il suo scopo: criticare un governo incapace di riformare il sistema fiscale. Di fatto viene assecondata una deriva prolungata, favorevole ai redditi d’impresa a scapito dei salari”.

Un concetto rilanciato da Maurizio Landini in un’intervista ad Avvenire. Anche il miliardo aggiuntivo contro il caro bollette “non cambia la sostanza delle questioni poste” dice il leader della Cgil.

“Avevamo chiesto che gli 8 miliardi a disposizione andassero per intero a rafforzare i salari e le pensioni a partire dalle più basse, con maggiori detrazioni e decontribuzioni, perché l′85% circa di lavoratori e pensionati sta sotto i 35mila euro.

E che si procedesse non certo verso una riduzione delle aliquote, ma a un allargamento della base imponibile. Non è questa la riforma di cui il Paese ha bisogno”.

Landini parla di “pandemia sociale” che non può essere ignorata. “Non è accettabile che che la ripresa del 2021 cammini su oltre l′80% di nuovi contratti che sono a termine, di lavoro somministrato, a chiamata. La ripresa non è reale se la prospettiva delle persone è a termine”.

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