Elena Fattori: “Draghi non è la soluzione, ma la causa di un disastro sociale senza fine”
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Elena Fattori: “Draghi non è la soluzione, ma la causa di un disastro sociale senza fine”

La senatrice di sinistra italiana: "Mentre in Italia l’evasione fiscale ha superato 110 miliardi, il premier si accanisce contro i cosiddetti furbetti del reddito d cittadinanza per colpire solo i poveri"

Elena Fattori
Elena Fattori
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9 Novembre 2021 - 15.53


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di Antonello Sette

 

Senatrice Fattori, Sinistra Italiana sostiene che Mario Draghi non è la soluzione, ma il problema.  Vuole entrare un po’ più nei dettagli e spiegarmi le ragioni della vostra condanna senza appello?

Il Governo di Mario Draghi, accusa la senatrice di Sinistra Italiana rispondendo a SprayNews, è perfettamente in sintonia con le esigenze dei grandi imprenditori e lontano anni luce da quelle dei cittadini. Mentre in Italia l’evasione fiscale ha superato i centodieci miliardi, il Presidente del Consiglio si accanisce contro i “cosiddetti” furbetti del reddito d cittadinanza per colpire anche quelli che non sono furbi, ma solo poveri. Poco si parla, invece, delle imprese che hanno chiesto abusivamente la cassa integrazione Covid, il 25 per cento del totale, mentre continuavano a utilizzare i lavoratori, pagandoli in nero. A settembre si sono sbandierati ottantasettemila  posti di lavoro in più, ma si è omesso di specificare che si trattava di novantasettemila precari in più e di diecimila contratti stabili in meno e, quindi, di una perdita di lavoro di qualità, in cambio di lavoro sotto ricatto. Molto semplicemente si è proseguito nella distruzione delle tutele del lavoro, iniziata con il job act. A luglio il decreto “sostegni bis” ha smantellato il decreto “dignità” del Governo Conte, che aveva avuto un impatto molto positivo sulle conversioni di contratti a termine in rapporti di lavoro stabili, rimandando alla contrattazione collettiva le causali e la durata dei contratti a termine e, quindi, riaumentando la precarietà. Nel 2020 i salari sono crollati del 6 per cento e in questo siamo i peggiori d’Europa, mentre l’inflazione al 2,9 decurta pesantemente il potere d’acquisto di salari già troppo bassi. E, se per il 2021 l’Istat conferma “la crescita sostenuta del Pil”, nessun provvedimento è in vista per fare in modo che la ripresa sia accompagnata da una redistribuzione della ricchezza, che sembra, al contrario, indirizzata verso chi è già ricco e questo in un Paese, in cui il venti per cento della popolazione detiene il sessantasei per cento della ricchezza complessiva.

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Un’elencazione di malefatte infinita…

Aggiungo che, nonostante l’incremento quotidiano delle morti sul lavoro, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha pensato bene di annunciare che, d’ora in poi, le visite ispettive saranno precedute da una comunicazione di preavviso, Un preavviso, che consentirà ai datori di lavoro di allestire il teatrino della sicurezza perfetta sui luoghi di lavoro. Anche le novità del decreto “competitività” vanno nel segno dello smantellamento dello stato sociale. Il Governo propone una privatizzazione di fatto dei servizi pubblici essenziali, a partire dall’acqua e dalla sua gestione. Eppure la pandemia ci aveva insegnato l’importanza del sevizio pubblico e il fallimento del privato nella tutela collettiva. Aggiungo che non si vede traccia né del salario minimo, né della riforma degli ammortizzatori sociali. Tornando alla sua domanda iniziale, credo di averle spiegato, con la forza degli argomenti, come il Governo Draghi non sia una soluzione ai problemi esacerbati dalla pandemia, ma la causa del disastro sociale. 

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E la sinistra, di fonte al disastro sociale, che fa? Sta a guardare?

A parte Sinistra Italiana, la sinistra in Parlamento non esiste.

E il Pd? E i Cinquestelle?

I numeri sono numeri. Insieme rappresentano la maggiorana relativa del Governo Draghi. Sono, quindi, protagonisti, in prima persona, del disastro sociale, che colpisce e attraversa, in lungo e in largo, il nostro Paese.

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