Mariolina Castellone eletta capogruppo dei 5s al senato: è la prima sconfitta di Conte da leader
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Mariolina Castellone eletta capogruppo dei 5s al senato: è la prima sconfitta di Conte da leader

E’ stato lo stesso presidente del Movimento, Giuseppe Conte, ad annunciare l’avvenuta mediazione prima che si aprissero per la seconda volta le urne per eleggere il nuovo presidente del gruppo di palazzo Madama

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
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5 Novembre 2021 - 09.05


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Ettore Licheri, già con un mandato alle spalle, alla fine, si ritira e Mariolina Castellone gli succede, prima presidente donna di questa legislatura: è durato 24 ore lo stallo sull’elezione del nuovo capogruppo in Senato del Movimento 5 stelle.
E’ stato lo stesso presidente del Movimento, Giuseppe Conte, ad annunciare l’avvenuta mediazione prima che si aprissero per la seconda volta le urne per eleggere il nuovo presidente del gruppo di palazzo Madama: Mariolina Castellone.
Licheri era la persona indicata da Conte, quindi non si va molto lontani dalla realtà se si dice che l’accordo sulla Castellone sia la prima vera sconfitta da leader del Movimento.
A guardare alla moviola gli ultimi eventi, un fifty-fifty aveva visto uscire dalle urne 36 voti a Licheri, e alla contendente Castelloni altrettante preferenze. E subito si era cercata una mediazione, mentre le voci di fratture fra i pentastellati diventavano sempre più insistenti e le ipotesi di soluzione si rincorrevano. Da statuto, i 2 candidati si erano presentati ai senatori pentastellati con i nomi del direttivo già formato che li doveva affiancare. E sarebbe stato difficile, per le leggi interne del M5S, modificare questa regola con una scomposizione per dare luogo alla possibilità che le due squadre si mischiassero fra loro e che Licheri e Castellone diventassero presidente del gruppo e vicepresidente vicario (o il contrario). Altrimenti, la candidatura di ognuno doveva essere ritirata e la corsa ricominciare daccapo. Una delle ipotesi circolata era, invece, che per non spaccare il gruppo, si potesse pensare ad un’alternanza: sei mesi di presidenza all’uno e sei mesi all’altro candidato, qualora le urne avessero continuato a dare un risultato uguale di voti. Ma i malumori erano cresciuti.
Secondo quanto appreso dall’Agi, se la Castelloni avesse accettato un compromesso avrebbe perso molti voti, voti di protesta e per una richiesta di cambiamento di metodo nella gestione del gruppo. Anche gli esponenti che vengono definiti ‘contiani’ avevano ritenuto che l’esito della partita giocata in Senato dovesse essere un elemento di grande riflessione. Dietro si celerebbe il malcontento per una serie di ragioni, non solo la decisione di entrare nel governo Draghi, ma anche la gestione calata dall’alto senza coinvolgere i parlamentari. E il pensiero è subito andato anche a quanto potrà accadere con l’elezione del capogruppo della Camera. Attualmente è Davide Crippa e se, come pare, si dovesse ricandidare, intorno a lui ci sarebbe un plebiscito di voti, mentre non sarebbe così per un candidato che fosse considerato “messo lì” da Conte: in una democrazia ci vuole interlocuzione interna, viene sottolineato. A Conte, raccontano altre fonti, chi gli è vicino starebbe descrivendo un ‘mondo fatato’ del Movimento. Un mondo, è stata l’accusa, che non esiste perché non tutti sono ‘allineati’ su scelte che non vengono prima condivise, come ad esempio il caso della nomina senza elezioni dei cinque vicepresidenti. In serata è stato lo stesso Conte a mettere la parola fine sulla ‘diatriba senatoriale’ e sull’unità del Movimento: “Questa è l’occasione per confermare con i fatti come chi ci vuole divisi, chi scrive fandonie sul Movimento non colga mai nel segno”. E ha premesso: “Abbiamo avuto un incontro con Mariolina Castelloni e con Ettore Licheri: è stato un incontro di grande armonia, come vedete si stanno abbracciando. C’è stata subito la disponibilità di Ettore Licheri a lasciare spazio a Mariolina, abbiamo valutato, preso atto di questa disponibilità e abbiamo convenuto che a questo punto conviene dare subito spazio a Mariolina e ovviamente con la piena fiducia di tutti”.

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