Don Sigurani: "Io vittima e minacciato dai fascisti sto idealmente in piazza con i sindacati"
Top

Don Sigurani: "Io vittima e minacciato dai fascisti sto idealmente in piazza con i sindacati"

Il parroco della Basilica di sant'Eustachio: "Purtroppo c'è un'Europa dove serpeggia il fascismo. Basta pensare dove stava la Meloni sabato scorso quando hanno attaccato la Cgil".

Don Pietro Sigurani
Don Pietro Sigurani
Preroll

globalist Modifica articolo

16 Ottobre 2021 - 14.23


ATF

Belle parole da parte di un sacerdote che testimonia quotidianamente con il suo impegno l’amore per il prossimo.

  Con la piazza dei sindacati oggi anche esponenti del mondo della Chiesa. “Ho conosciuto sulla mia pelle il fascismo, mi hanno ammazzato mio padre. Oggi sarò con la piazza dei sindacati per dire ‘basta fascismo’”.

Don Pietro Sigurani, parroco della Basilica di sant’Eustachio, nel cuore di Roma, oggi sarà idealmente in piazza al raduno di solidarietà organizzato dai sindacati dopo l’assalto della settimana scorsa alla Cgil.

“Non potrò essere fisicamente in piazza perché inauguro un centro per i poveri – ha detto  don Sigurani – ma con la testa e con il cuore sarò in piazza per dire basta alle violenze”.

Don Pietro Sigurani racconta: “Io lo ho subito il fascismo, hanno ammazzato mio padre, ci hanno ridotti sul lastrico perché non eravamo fascisti. Avevamo una impresa e ci hanno confiscato tutto. Questi rigurgiti di fascismo vanno condannati senza nessun appello. E lo dico con cognizione di causa, avendolo vissuto sulla mia pelle. Purtroppo c’è un’Europa dove serpeggia il fascismo. Basta pensare dove stava la Meloni sabato scorso quando hanno attaccato la Cgil”.

Leggi anche:  Strage di Suviana, la Cgil: "Non sappiamo neanche per chi lavorassero le vittime, che mondo del lavoro è?"

C’è poi da dire che don Pietro è stato minacciato dai fascisti perché nella sua parrocchia in pieno centro di Roma assiste i bisognosi.

Oggi quale sarà il messaggio del raduno organizzato dai sindacati? “Io credo che dovrebbe uscire una sintonia contro ogni forma di violenza.

Dobbiamo ricostruire insieme il rapporto umano, ognuno dal suo specifico. Altrimenti non avremo un domani”.

Don Pietro pensa anche alle proteste no vax: “Sono strumentali, completamente. Ci sono miliardi di persone che si sono vaccinate per uscire dal Covid e non ripetere il lockdown, cerchiamo di distinguere ciò che è giusto da ciò che è falso, senza mandare il cervello all’ammasso. Le battaglie vanno fatte per cose più serie”.

Native

Articoli correlati