Molinari (Lega) fa vittimismo sul governo: "Ci accompagnano alla porta"
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Molinari (Lega) fa vittimismo sul governo: "Ci accompagnano alla porta"

Il capogruppo leghista alla Camera: "Sarebbe stato meglio se avessero ascoltato le nostre obiezioni sulla delega fiscale"

Molinari e Salvini
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6 Ottobre 2021 - 10.39


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Provano a fare il vittimismo facendo finta di non sapere che sono loro a destabilizzare il governo nel derby all’estrema destra con Giorgia Meloni su chi la spara più grossa.

“Non lo stiamo facendo noi, ma il governo nei nostri confronti. Noi abbiamo spiegato che siamo entrati nell’esecutivo per evitare un aumento delle tasse. E invece, senza darci nemmeno il tempo di discuterne, il governo ha approvato un documento che contraddice quanto concordato in sede politica e deciso pochi mesi fa dalla commissione Finanze”.

Lo dice il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, spiegando le ragioni che hanno indotto la Lega a disertare il cdm che ieri ha approvato la delega fiscale.

“Il governo – spiega – ha approvato la legge delega anche senza di noi. Sarebbe stato meglio se avessero ascoltato le nostre obiezioni.

Diciamo che non è stato un gesto molto amichevole. È un fatto molto grave e di certo è una decisione politicamente molto rilevante”. Con un governo politico, osserva Molinari, si sarebbe aperta una crisi ma il governo Draghi ha un profilo e una connotazione diversa, “certo, però, che una eccezione sta diventando una costante perché c’è un certo modo di procedere”.

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“Forse – ipotizza – non si apre una crisi perché chi sta al governo pensa di poter fare tranquillamente a meno di noi. E a questo punto tocca a noi decidere cosa fare (…) Noi vogliamo un governo che governi. Ma se non ci si lascia nemmeno discutere un provvedimento che rischia di avere pesanti conseguenze sulle tasche dei cittadini significa che ci stanno accompagnando alla porta (…) su un tema così delicato come quello fiscale noi non possiamo essere messi di fronte al fatto compiuto. Per la Lega non ci potrà mai essere un via libera”.

“Per noi è conveniente ottenere i risultati stando dentro il governo visto che abbiamo deciso di entrarci pur se ce lo sconsigliavano. Ma se il segretario e tutti noi dovessimo valutare che non ci sono più le condizioni per continuare l’esperienza dovremo trarne le conseguenze”, conclude Molinari.

 

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