La variante Delta dilaga ma la Lega tuona contro il green pass: "Discrimina"
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La variante Delta dilaga ma la Lega tuona contro il green pass: "Discrimina"

Il partito di Salvini continua nella linea del 'liberi tutti' e tutela gli interessi di no-vax e negazionisti ma non la salute degli italiani

Susanna Ceccardi
Susanna Ceccardi
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17 Luglio 2021 - 16.49


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La Lega ha dimenticato che in queste ultime settimane la variante Delta sta scombinando tutti i piani per la ripartenza in Italia e in tutta Europa.
Il partito guidato da Salvini continua a portare avanti continue battaglie in pieno stile Trump: l’ultima tra queste è proprio contro il modello francese.
Secondo l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, effettuare, e mostrare, il green pass prima di usufruire di determinati servizi, come bar e ristoranti, risulterebbe essere ‘eccessivo’: è chiaro quanto questa sia una mossa del partito volta a coccolare, e proteggere, il proprio l’elettorato composto principalmente da no-vax e complottisti che non vogliono vaccinarsi ma vorrebbero, comunque, andare in giro senza restrizioni. 
“No a usi impropri del Certificato Covid Digitale Ue: un dispositivo nato esclusivamente al fine di agevolare la mobilità tra Stati Ue non si trasformi in uno strumento per discriminare, creare inutili restrizioni a persone e penalizzare attività commerciali e della ristorazione già fortemente colpite. Abbiamo presentato una proposta di risoluzione da discutere al Parlamento Europeo affinché Bruxelles esorti gli Stati membri a scongiurare utilizzi distorti del certificato Ue che possano limitare le libertà fondamentali dei cittadini. Nel documento chiediamo anche di valutare che eventuali pass sanitari nazionali rispettino i principi di non discriminazione, nonché – come già chiesto più volte dalla Lega in Ue – di rendere più accessibili i test a tutti, invitando gli Stati membri a farsi carico dei costi sostenuti dai cittadini per eseguire i tamponi. Il virus va combattuto con buon senso e rispetto delle regole, non con ulteriori misure burocratiche e controlli”.
Così in una nota Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega e prima firmataria della proposta di risoluzione, condivisa dagli europarlamentari Marco Campomenosi (capo delegazione), Marco Zanni (presidente gruppo ID), Annalisa Tardino (coordinatrice in commissione Libe), Simona Baldassarre, Mara Bizzotto, Paolo Borchia, Rosanna Conte, Gianantonio Da Re, Francesca Donato, Danilo Oscar Lancini, Elena Lizzi, Antonio Maria Rinaldi, Stefania Zambelli.

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