Dopo neanche 100 giorni, Bertolaso lascia l'incarico in Lombardia: "Missione compiuta"
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Dopo neanche 100 giorni, Bertolaso lascia l'incarico in Lombardia: "Missione compiuta"

Il commissario dimissionario aveva detto all'arrivo: "Quando non ce ne sarà più bisogno toglierò il saluto, qui non c’è bisogno di un demiurgo"

Guido Bertolaso
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27 Aprile 2021 - 14.15


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Il commissario Guido Bertolaso, il “salvatore” della patria lombarda, era arrivato a febbraio con l’intento di dare un’accelerata alla ingessata campagna vaccinale della Regione Lombardia, per la quale era stata chiamata un’altra persona d’eccellenza, la vicepresidente e assessora alla sanità Letizia Moratti.
Certamente un miglioramento nei numeri dei vaccinati è evidente, ma i pasticci e gli errori sono stati decisamente troppi.
«Quando non ce ne sarà più bisogno toglierò il saluto, qui non c’è bisogno di un demiurgo.
La Lombardia è assolutamente in grado di fare da sola, io c’ho tanti altri progetti che vorrei portare avanti da povero pensionato», ha annunciato ieri sera a «Quarta Repubblica» intervistato da Nicola Porro.
Neanche cento giorni dopo il suo arrivo, quindi, il commissario Bertolaso, già venuto in Lombardia nel corso della prima ondata per occuparsi dell’allestimento dell’Ospedale alla Fiera di Milano – progetto che lasciò dopo pochi giorni perché contrasse il Covid – torna a Roma. Lui dice per «portare avanti progetti da povero pensionato», ma Matteo Salvini, leader della Lega, da mesi lo reclama come candidato sindaco del centrodestra per sfidare Virginia Raggi, che si ricandida. 
A queste lusinghe finora Bertolaso ha sempre resistito dicendo che non vuole fare il sindaco ma, appunto, il pensionato.
Secondo quanto spiegato dall’ex numero uno della Protezione Civile, il suo ruolo il Lombardia si sarebbe esaurito: «Il 29 aprile arriveremo a 100 mila somministrazioni in un giorno, il 30 le supereremo per farne 110 mila», ha detto da Porro, chiarendo anche che «c’è un accordo con il Generale Francesco Paolo Figliuolo, con una ipotesi di minima, di fare 97 mila vaccini al giorno». 
Ma, ha aggiunto Bertolaso, «abbiamo una macchina da guerra in grado di farne 140 mila al giorno, sempre se ci arriveranno le dosi dall’Europa». 
Però per il commissario lombardo ormai sulla porta «la macchina è organizzata, la locomotiva è in corso» tanto che «la Lombardia anche in questo ambito sta facendo da apripista e sta dimostrando che le vaccinazioni massive in centri bellissimi, vere e proprie astronavi, come quelli di Milano, Brescia e Bergamo e in tutte le altre province, sono un modello». 
Proprio per questo, quindi, «la Lombardia è assolutamente in grado di fare da sola: Bertolaso – ha detto l’ex capo della Protezione Civile, parlando in terza persona – è servito all’inizio per dare una mano, per motivare e riorganizzare la macchina. 
Ora finalmente Bertolaso può dedicarsi ad altro».
Bertolaso, insieme alla vicepresidente Letizia Moratti, era stato colui che aveva scoperchiato il vaso di Pandora sui malfunzionamenti del portale di Aria Spa, la centrale unica di acquisti e innovazione di Regione Lombardia a cui proprio la Regione aveva affidato la gestione delle adesioni e prenotazioni per le somministrazioni agli over 80. 
Una piattaforma che aveva creato non pochi problemi, con ultra 80 enni mandati a centinaia di chilometri da casa per vaccinarsi, altri che non hanno mai ricevuto l’appuntamento, centri vaccinali vuoti per colpa appunto degli sms mai arrivati e tanti altri disguidi che avevano avuto come unico risultato quello di rallentare la campagna vaccinale della Lombardia. 
Ma le accuse di Aria Spa – il cui cda era stato costretto a dimettersi su richiesta del presidente Attilio Fontana – avevano innescato una serie di audizioni e pubblicazione di documenti da cui era emerso, alla fine, che a volere per la gestione degli over 80 la piattaforma di Aria Spa al posto di quella di Poste Italiane (che aveva fatto tre diverse offerte, pur avendo poi ammesso che non aveva abbastanza tempo per far partire la campagna vaccinale per il 18 febbraio), era stata proprio l’Unità di Crisi coordinata da Bertolaso e Moratti.

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