Trizzino (M5s) dà voce ai delusi: "Via capetti che pensano alle poltrone e non danno spazio a chi merita"
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Trizzino (M5s) dà voce ai delusi: "Via capetti che pensano alle poltrone e non danno spazio a chi merita"

Il parlamentare siciliano accusa: "Movimento 5 Stelle acefalo, rinunciatario, privo di identità e punitivo nei confronti dei dissidenti che chiedono coerenza e fedeltà ai valori fondanti"

Giorgio Trizzino, deputato M5s
Giorgio Trizzino, deputato M5s
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2 Marzo 2021 - 18.05


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Probabilmente non gli deve essere andata giù la partita dei sottosegretari che ha lasciato tanti scontenti. E tanti altri aspetti.
“Mi chiedo e mi rivolgo agli elettori dei quali non voglio tradire la fiducia: è ancora possibile ed utile restare nel Movimento a queste condizioni? O è necessario combattere dall’interno per un radicale cambiamento che premi lealtà, competenza, dibattito ed espella da sé capi e capetti sensibili solo alla conservazione delle poltrone ed insensibili a dar spazio e riconoscimenti a chi quotidianamente si dedica a perseguire gli interessi degli elettori pur lontano dai cerchi magici e dalle mediocri consorterie del circoscritto potere interno?”.

Parole del deputato M5S Giorgio Trizzino. 
Nel lungo j’accuse, il parlamentare siciliano punta il dito contro un “Movimento 5 Stelle acefalo, rinunciatario, privo di identità e punitivo nei confronti dei dissidenti che chiedono coerenza e fedeltà ai valori fondanti”. Per quanto riguarda i sottosegretari, Trizzino parla di “scelte farlocche”, “studiate a tavolino per soddisfare voglie di potere, realizzando equilibri da circo equestre”.
“Sono deluso io, ma è ancor più delusa la gente. Temo infatti di essere l’espressione di una parte considerevole di persone che come me hanno ascoltato, voluto, creduto e investito. La gente che sta voltando le spalle, lo sta facendo con sempre maggiori attestazioni di delusione e di malcontento. Come la si può ignorare? Come si può pensare che basti non ascoltare la marea montante della protesta per farla sparire? Come si può ancora illudere se stessi, prima che gli altri, di costruire nuovi soggetti politici secondo regole che hanno già dimostrato il massimo del fallimento? Come si può ancora puntare sulla pochezza dei molti, calpestando e sacrificando le poche risorse valide?”, si domanda Trizzino, che conclude: “E’ apprezzabile lo sforzo di chi vuol mettersi ora nella cabina di regia. Apprezzabile e meritevole di ogni incoraggiamento. Ma nemmeno la più elevata visionarietà di un ‘elevato ed illuminato’ potrà mai poggiare le sua basi sul vuoto degli arroganti”.

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