Zingaretti: "Abbiamo impedito a destra e Italia Viva di prendere il sopravvento"
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Zingaretti: "Abbiamo impedito a destra e Italia Viva di prendere il sopravvento"

Il segretario del Pd: "Ora raccogliamo i risultati per un ruolo serio che abbiamo svolto. In un passaggio stretto e difficilissimo il Pd ha mantenuto una grande unità"

Nicola Zingaretti
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13 Febbraio 2021 - 09.17


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Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, all’indomani della divulgazione dei ministri del Governo di Mario Draghi, commenta in un’intervista al Corriere che “era la sfida più difficile: una squadra inedita. Abbiamo conferito la totale fiducia al presidente del Consiglio. E ora raccogliamo i risultati per un ruolo serio che abbiamo svolto. In un passaggio stretto e difficilissimo il Pd ha mantenuto una grande unità, che gli ha permesso di collocarsi bene e di svolgere un ruolo positivo. Non era scontato. È stata un altra importante prova che ripropone il Partito democratico come forza centrale del cambiamento”. 
“La scissione di Di Battista – aggiunge – conferma quanto sia stata sofferta l’adesione di questo movimento al governo Draghi. Alla fine la maggioranza che ha prevalso è stata favorita in molta parte da una saggia strategia unitaria che ha visto anche noi protagonisti. Che conferma, ancora una volta, quanto sia stata ridicola l’accusa rivolta a noi di subalternità. La nostra tenuta e anche alla fine la scelta compiuta dal Movimento 5 Stelle e Leu stanno impedendo che Lega, Forza Italia e Italia viva possano rappresentare in un senso unico l’esperienza del governo Draghi, segnandone troppo l’identità e il profilo. Ora — è il suo ragionamento — ci sono le condizioni perché, pur nelle difficoltà derivanti dal modello di un governo ‘senza configurazione politica’ e con la presenza della Lega, pesi positivamente un’area omogenea e caratterizzata da valori comuni e dalla comune esperienza di governo dell’ultimo anno e mezzo”.
Del resto, è convinto, “dobbiamo sapere che aver gettato l’Italia nella crisi aveva come obiettivo colpire proprio l’alleanza politica che ha salvato il Paese dalla marea populista” e “destrutturare l’insieme del sistema politico italiano, rendendo confusi i confini tra i democratici e la destra”.
“Noi siamo nelle condizioni — è la convinzione del segretario del Pd — di sconfiggere questi tentativi. Attraverso una nostra totale generosità nei confronti del governo Draghi e attraverso il rafforzamento della nostra autonomia programmatica, culturale e politica che in Parlamento faremo valere”.
Per il governo le priorità sono “scuola, università e lavoro” ma il Pd lancerà anche “una sfida costituente. Cioè un lavoro parlamentare tra tutte le forze politiche in grado di rendere più robuste le istituzioni italiane, definire una legge elettorale che dia maggiore rappresentanza, accompagnata da riforme in grado direndere più stabile la forma di governo”.

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