Il sindaco di Varese attacca Gallera: "Sui vaccini numeri inaccettabili"
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Il sindaco di Varese attacca Gallera: "Sui vaccini numeri inaccettabili"

Davide Galimberti denuncia: "Solo il 3% degli 80mila vaccini consegnati è stato somministrato"

Davide Galimberti, sindaco di Varese
Davide Galimberti, sindaco di Varese
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3 Gennaio 2021 - 16.35


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Da alcuni giorni è cominciata la campagna di vaccinazione in tutta Italia, ma già ci sono le prime polemiche: è il caso della Lombardia.

Per il sindaco di Varese, Davide Galimberti, le tempistiche con cui si vaccinerà in regione (10mila persone al giorno da domani, secondo l’assessore Giulio Gallera) “sono assolutamente inaccettabili”, così come “il dato inquietante del numero dei vaccini anti Covid19 eseguiti: solo il 3% di vaccini somministrati a fronte di oltre 80mila già consegnati alla Regione”.

In un lungo post su Facebook, Galimberti non fa sconti alla Lombardia: il dato “racconta come il nostro territorio ancora una volta sia in coda nella gestione dell’emergenza sanitaria. Dopo avere avuto i peggiori dati italiani nella prima fase della pandemia e i peggiori dati sulle vaccinazioni antinfluenzali, adesso abbiamo anche tra i dati peggiori nelle nuove vaccinazioni anti-covid, avviate una settimana fa con tanta speranza”.

Ieri, aggiunge, “ho detto a chi mi chiedeva di intervenire che era giusto dare alla Regione fiducia, perché spiegasse il motivo del ritardo. Una campagna vaccinale di questo tipo infatti richiede pianificazione, un’attenta organizzazione ed un adeguato monitoraggio. Oggi però leggo sui giornali le spiegazioni dell’assessore regionale alla Sanità e non posso più far attendere una risposta ai varesini che giustamente chiedono una Regione all’altezza di questa emergenza e all’altezza della Lombardia”.

Le tempistiche fornite dall’assessore “sono assolutamente inaccettabili. Da sindaco mi sento in dovere di intervenire, non per fare polemica, ma per dire che questa prospettiva non va proprio bene. Forse a livello lombardo serve una figura in grado di gestire la campagna di vaccinazione covid. Ogni vaccinazione in più fatta al giorno, oltre a salvare vite, ci potrà portare il più velocemente possibile a risollevare il nostro sistema economico e sociale”, argomenta.

I medici e gli infermieri “meritano tutti sicuramente rispetto e riposo per loro e per le loro famiglie. Ma loro sono i primi a volere che le vaccinazioni corrano nella nostra Regione per aiutarli a combattere la pressione sugli ospedali e per fermare il virus. Io tifo per il recupero della Lombardia, come sindaco continuo a dare la disponibilità della nostra amministrazione per aiutare: ai vertici della sanità della nostra città ho già manifestato la più ampia disponibilità nel fornire spazi e ogni aiuto possibile per essere rapidissimi. La vaccinazione è una priorità assoluta”, conclude.

 

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