Il parroco di Piacenza: "C'era il porto delle nebbie ma ora il bubbone è scoppiato"
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Il parroco di Piacenza: "C'era il porto delle nebbie ma ora il bubbone è scoppiato"

Don Giuseppe Tosca, parroco della Santissima Trinità parla dell'arresto dei carabinieri: la città "scandalizzata e ferita" per i fatti vergognosi della caserma che andavano avanti da anni.

Uno degli arrestati dai carabinieri di Piacenza picchiato
Uno degli arrestati dai carabinieri di Piacenza picchiato
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24 Luglio 2020 - 12.28


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Incredibile? Sì, ma il dubbio è che situazioni come questa ce ne fossero molte, come ad esempio, emerge in numerose inchieste dalle queli sono emersi abusi meno gravi ma pur sempre indicativi.

A Piacenza, città sconvolta per la vicenda della caserma dei Carabinieri sotto sequestro, “si parla di una città-porto delle nebbie per tanto tempo dove ora è scoppiato il bubbone”. Don Giuseppe Tosca, parroco della Santissima Trinità, la parrocchia più grande della città racconta di una Piacenza “scandalizzata e ferita” per i fatti vergognosi della caserma che, secondo l’inchiesta, andavano avanti da anni.
“A me dispiace per l’Arma dei Carabinieri dalla quale in passato sono sempre stato aiutato – dice il parroco che anni fa, quando reggeva una parrocchia a Caorso ricevette minacce di morte ed ebbe bisogno di protezione -. Per colpa di mele marce viene gettato fango sull’Arma dove ci sono tante persone perbene che lavorano per la giustizia”.
C’è però chi parla apertamente di un sistema che non funziona.

“La cosa più triste – osserva il sacerdote – è il fatto che i più alti in grado pare sapessero tutto e non hanno mosso un dito”.
Secondo l’inchiesta i fatti vergognosi che hanno portato al sequestro della caserma andavano avanti da anni. “Per quel che mi riguarda- dice il parroco – io non ho mai avuto il sospetto di nulla. C’è da dire che non avevo rapporto con la caserma ma a più voci si dice che Piacenza era un po’ porto delle nebbie ma ora il bubbone è scoppiato”. Conclude don Tosca: “Sta crollando un mondo che credevamo saldo, è ora di guardarsi dentro”.

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