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Investimenti e moderazione dei toni: la 'ricetta' di Bonaccini per far ripartire il Paese

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna: "Il governo ha superato bene la fase pandemica, ora la vera prova del nove della sua tenuta, è quel che saprà affrontare l'autunno caldo".

Bonaccini
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5 Luglio 2020 - 14.48


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In un’intervista alla Stampa Stefano Bonaccini indica quali sono secondo lui le priorità per affrontare la crisi e per far ripartire il Paese: “Io da mesi – afferma rispondendo a una domanda sui toni alti del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi – predico la misura anche nelle parole. A tutti: parti sociali e politica. Come sistema-Paese abbiamo affrontato la pandemia meglio di tanti Paesi occidentali, a cominciare da quelli guidati da leader autoritari e populisti, che sono arrivati a negare l’evidenza della pandemia. Ma ora dobbiamo evitare la pandemia economica. Tre pilastri dai quali ripartire: accesso al credito, un grande piano degli investimenti”.
“Il governo – aggiunge – deve aiutarci con lo sblocco delle concessioni autostradali perché se diciamo che servono investimenti per aprire cantieri, è un po’ curioso che con miliardi di euro già pronti e progetti già approvati, ci sia un tira e molla che dura da mesi. E ancora: voglio vedere chi si assume la responsabilità di rifiutare i 36 miliardi di euro senza condizionalità che vengono dall’Europa per la sanità. È stato già calcolato che con quegli investimenti si recupererebbero alcuni punti di Pil! Serve un gigantesco piano di investimenti, ma subito: edilizia, cantieri, opere pubbliche, lotta al dissesto idrogeologico, edilizia scolastica”.
“Il governo – sottolinea – ha superato bene la fase pandemica, ora la vera prova del nove della sua tenuta, è quel che saprà affrontare l’autunno caldo”.
Soffermandosi sui rapporti con il leader del Pd Zingaretti, Bonaccini evidenzia: “Dobbiamo lavorare tutti per rafforzare il Pd, perno del governo. Perché rafforzando il Pd si rafforza il governo”.
“Io non mi permetterei mai di mettere in difficoltà il mio segretario e la mia comunità. Per come sono fatto, per come sono cresciuto. Però sono uno che dice sempre quello che pensa: oggi il Pd deve avere una chiara identità riformista, rappresentando ancor di più – lo dico per la mia esperienza territoriale – le istanze del Nord del Paese. Io non ho dubbi che senza il Mezzogiorno questo è un Paese senza un grande futuro. Però in questo momento drammatico, la parte del Paese che produce più della metà del Pil, ha bisogno di ripartire subito”
E in merito alle sue scelte future Bonaccini sottolinea: “Nella mia vita ho fatto diverse esperienze di partito, anche se in questi anni penso di aver rafforzato il profilo di governo: altrimenti credo che non avrei potuto confermarmi alla guida della Regione, una sfida che quasi tutti davano per persa. Una vittoria di tanti: di mio ci ho messo la credibilità di uomo di governo, che pensava alle cose da fare e non a battermi contro qualcosa o contro qualcuno. Io voglio essere utile alla mia parte per costruire un nuovo campo di forze del centrosinistra”.

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