Casini a Zingaretti: "Un errore la pregiudiziale verso Conte"
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Casini a Zingaretti: "Un errore la pregiudiziale verso Conte"

L'ex presidente della Camera: "Vogliamo restituire lo scettro a Salvini? Vogliamo permettergli di resuscitare nelle urne dopo tutti i disastri che ha fatto? Serve un compromesso"

Pier Ferdinando Casini
Pier Ferdinando Casini
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25 Agosto 2019 - 09.32


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Giusto tenere la barra dritta sulla discontinuità oppure la figura di Giuseppe Conte è comunque digeribile anche a sinistra?
Tra Pd e M5S “non dobbiamo meravigliarci di queste difficoltà, è ovvio che dopo anni di scontri e incomprensioni tra i due partiti il percorso sia accidentato. Nessuno ha la bacchetta magica. Però la politica è compromesso. E oggi il Pd e i 5Stelle hanno interesse a realizzare questo compromesso. Zingaretti, che ha l’enorme responsabilità di condurre la trattativa, pone una questione giusta. E una meno”.
Per l’ex presidente della Camera, che sottolinea come “anche il più sprovveduto della politica capisce che il più interessato ad agitare l’ipotesi del doppio forno è proprio Salvini”, avverte: “E’ vero che i grillini sono un pochino neofiti della politica, ma non credo che siano così fessi da non capire che il giorno in cui saltasse la trattativa con il Pd, nel giro delle 72 ore successive Salvini li saluterebbe e li porterebbe dritti al macello. Alle elezioni.
Casini ne ha anche per il segretario del Pd: “E’ sbagliata la pregiudiziale contro il presidente del Consiglio dimissionario. Conte ha gestito una formula politica sostanzialmente ingestibile e l’ha fatto per senso di responsabilità verso il Movimento e verso il Paese. Non si può dimenticare, e non si può non darne merito a Conte, che per due volte ha evitato la procedura d’infrazione contro l’Italia. E ci è riuscito nonostante Salvini l’abbia sempre sabotato e boicottato, scegliendo una linea di scontro con l’Unione europea e la Commissione, indebolendo la posizione negoziale del premier e di Tria”.
“In più -sottolinea- Conte ha detto sì al gasdotto Tap e alla Tap e, con il suo discorso in Senato, ha chiuso alla possibilità di rilanciare l’accordo con la Lega. Conte non è De Gasperi, del resto di De Gasperi in circolazione non ne vedo molti, ma è una persona che ha dimostrato serietà, capacità e ragionevolezza. Perciò non vedo perché porre un veto su Conte, per poi rischiare di ripiegare su una posizione che in un secondo momento potrebbe risultare più ostica anche per lo stesso Pd”.
“E’ vero -argomenta- il governo giallo-verde è stato penoso, non a caso gli ho sempre votato contro. Ma Conte, in più occasioni, ha limitato i danni. Non voglio farne l’agiografia, però invito i colleghi del Pd a pensarci bene: una trattativa epocale come questa non può arenarsi sul tema di chi va a palazzo Chigi. E’ un crinale difficile per i due partiti e non mi meravigliano le proteste delle rispettive basi”.
“Ma chiedo: vogliamo restituire lo scettro a Salvini? Vogliamo permettergli di resuscitare nelle urne dopo tutti i disastri che ha fatto? Se Pd e 5Stelle fanno questo, dimostrando un’irresponsabilità allo stato puro, regaleranno l’Italia a un uomo che chiede pieni poteri. E non aggiungo altro”.

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