Saviano critica Salvini: indossare le divise è un insulto alla democrazia
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Saviano critica Salvini: indossare le divise è un insulto alla democrazia

Lo scrittore scrive una lettera in cui spiega come Salvini con indosso la divisa sia un messaggio pericoloso, ossia che la polizia risponde a lui

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12 Gennaio 2019 - 11.07


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Sulla Repubblica di oggi compare un commento delo scrittore e giornalista Roberto Saviano su Salvini che continua a indossare le divise delle forze dell’odine, cosa che avevamo già sottolineato a Globalist ribadendo come fosse un illecito secondo l’articolo 498 del codice penale: “a uno sguardo ingenuo potrebbe sembrare un gesto qualsiasi, innocuo, persino dovuto che il ministro dell’Interno indossi la divisa, indossi t-shirt, giubbini, con e senza gradi della Polizia di Stato. Invece è forse uno dei gesti più gravi che la nostra democrazia abbia visto negli ultimi decenni”.
“Indossare una divisa militare non essendo un militare, indossare, come in questo caso, la maglietta della Polizia è un atto autoritario, violento, è un insulto alla democrazia. Matteo Salvini dichiara, forte della sua profondissima ignoranza politica – ignoranza fieramente ostentata – che è un ‘atto di solidarietà’. Non è così. Presiedere comizi con la maglietta della Polizia significa appropriarsi di una istituzione, del suo simbolo, significa abusarne e renderla di parte. Soprattutto questo: renderla di parte”.
“Nelle democrazie le forze dell’ordine vivono di quel delicatissimo equilibrio che si fonda sull’equidistanza tra le forze politiche. Al contrario, nelle dittature, i tiranni indossano sempre la divisa, che non è banale teatralizzazione del potere, ma serve a mandare un messaggio preciso: l’esercito risponde a me, a me soltanto e a nessun altro”, sottolinea Saviano citando alcuni personaggi politici della storia: Fidel Castro, Gheddafi, Mussolini.

“La Polizia – commenta ancora lo scrittore – dipende dal ministero dell’Interno, non dal ministro, e non è questione di lana caprina. È esattamente per questo motivo che la Polizia ha un capo della Polizia che non è il ministro dell’Interno. Il ministro dell’Interno – come il primo ministro – quando indossa la divisa lo fa come gesto solidale che è accettabile esclusivamente in occasioni formali. Per esempio tutti i presidenti, i presidenti del Consiglio e i ministri quando vanno a trovare i soldati in missione all’estero, indossano la divisa perché quel giorno è un giorno da soldato. Non solo: in zone di guerra, che i vertici politici non siano individuabili è una misura di sicurezza e non vuota formalità. Anche nei giorni commemorativi indossare la divisa ha un significato istituzionale, ma indossare la divisa in occasioni diverse da questa sa solo di propaganda politica che si tramuta in gesto autoritario.

Il messaggio che chi indossa la divisa fuori contesto sta dando è un messaggio pericolosissimo per la democrazia. Questo vale per tutti e vale ancora di più per Matteo Salvini, leader di un partito che non ha una storia di legalità da vantare”, osserva lo scrittore.

Salvini usa la scorciatoia propagandistica per non rispondere delle responsabilità politiche sue e del suo partito. Ma la cosa più grave è che utilizza la Polizia, un organo dello Stato che in democrazia è autonomo rispetto ai partiti politici, a tutti i partiti politici, per finalità personali. Indossare le divise, come fa Salvini, significa mandare messaggi a chi fa parte delle forze dell’ordine. Significa avere un atteggiamento intimidatorio verso chi non dovesse avere simpatia per le posizioni politiche del ministro. Significa creare, per ogni divisa indossata, una frattura tra chi quella divisa la indossa ogni giorno, per lavorare e non per fare propaganda politica. Ciascuno ha le sue idee politiche, ma se servi il Paese, prima della tua parte viene lo Stato. Indossare le divise durante i comizi significa dire: la polizia è cosa mia. E lo Stato non è Matteo Salvini. E lo Stato non è la Lega. Questo, a Salvini, ogni tanto vale la pena ricordarlo”, conclude Saviano.

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