M5s-Lega si rimangiano la manovra e Bruxelles dà il via libera
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M5s-Lega si rimangiano la manovra e Bruxelles dà il via libera

Dopo aver fatto gli sbruffoni e aver insultato Junker e Moscovici i pentastallati si sono dovuti arrendere alla realtà e a cedere

Pierre Moscovici e Giovanni Tria
Pierre Moscovici e Giovanni Tria
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18 Dicembre 2018 - 08.38


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Dopo aver fatto gli sbruffoni e aver insultato Junker e Moscovici i pentastallati si sono dovuti arrendere alla realtà e a cedere: è’ stato raggiunto l’accordo tra il governo italiano e la Commissione europea sulla Manovra.

Raggiunto l’accordo tra il governo italiano e la Commissione europea sulla Manovra. Lo riferiscono fonti del ministero dell’Economia, precisando che l’intesa per il momento è “informale” e verrà ufficializzata soltanto mercoledì dopo il via libera da parte di Bruxelles. Il vicepremier Di Maio: “Sono molto fiducioso”. Palazzo Chigi chiede prudenza: “E’ essenziale conservare la riservatezza anche nell’ultimo tratto del negoziato”.
Rispetto alle anticipazioni sull’esito del negoziato con la Commissione Ue, c’è prudenza da parte di Palazzo Chigi”. Lo affermano fonti della presidenza del Consiglio, che definiscono “essenziale conservare la riservatezza anche nell’ultimo tratto del negoziato”. 
Al momento, infatti, ci sono state solo comunicazioni verbali da parte dei commissari Moscovici e Dombrovskis, ma non c’è ancora la comunicazione ufficiale da parte della Commissione europea. E’ quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi secondo cui vi è la ragionevole previsione che la proposta che sarà portata all’attenzione del Collegio della Commissione sarà positiva per l’Italia e utile a evitare l’infrazione. Ma occorre attendere che si completi la procedura per per poter considerare definitivamente conclusa la negoziazione.
La giornata
Cambia ancora la manovra, che slitta in Parlamento: l’approdo in aula al Senato è previsto per venerdì. Intanto la Commissione europea dà più tempo all’Italia: l’argomento non è all’ordine del giorno della riunione di mercoledì, ultima dell’anno.
Il governo italiano ha inviato a Bruxelles “uno schema” con il nuovo quadro macroeconomico con il deficit al 2,04% e le misure della manovra, con i tagli anche alle misure bandiera di Lega e M5s, quota 100 e reddito di cittadinanza. Lo rendono noto fonti del Mef, spiegando che ci sono stati contatti telefonici tra il ministro dell’economia, Giovanni Tria, e il commissario Ue Pierre Moscovici e il vicepresidente Valdis Dombrovskis. L’obiettivo è quello di finalizzare quanto prima l’accordo.
Tria ha spiegato ancora una volta al vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis i suoi vincoli: i vicepremier Matteo Salvini e soprattutto Luigi Di Maio resistono all’idea di trovare altri 2,5 o 3 miliardi per non far scendere il deficit “nominale” sotto quel simbolico 2,04%.
“Il dialogo continua fra la Commissione Ue e l’Italia sul bilancio 2019. I commissari Dombrovskis e Moscovici – ha detto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas – sono in contatto con il ministro Tria. La Commissione deciderà i prossimi passi sulla base dei risultati di questo dialogo. Quanto alla riunione dei capi di gabinetto di oggi, non commentiamo mai le riunioni prima che avvengano. Il lavoro continua a tutti i livelli e non diamo dettagli”.
Si restringe intanto la platea dell’ecosconto previsto nella legge di bilancio e la tassa per i veicoli più inquinanti sarà applicata solo su suv e supercar. Novità anche per il taglio alle pensioni d’oro: partirà da 100mila euro lordi l’anno, anziché 90mila.
La manovra tornerà domani in commissione Bilancio del Senato, dove si riprenderà l’esame degli emendamenti. E’ quanto stabilito dai capigruppo della commissione al termine di una riunione convocata dopo il vertice di ieri sera a Palazzo Chigi. La commissione chiederà anche lo slittamento di qualche giorno dell’Aula, attualmente convocata alle 17 di domani.
“E’ ragionevole – ha detto il viceministro dell’economia Massimo Garavaglia – che la manovra arrivi in Aula al Senato venerdì. Ci auguriamo di essere pronti e presentare tutto quello che serve in modo che da domani si possa procedere e arrivare a chiudere tutto in commissione in maniera ordinata. I tempi per l’approdo in Aula dipendono dai lavori della commissione, non vogliamo mettere tagliole è una discussione particolarmente rilevante e ci prendiamo il tempo che serve”. Garavaglia ha poi precisato che il pacchetto di emendamenti del governo di cui si è parlato finora, fatto di circa una trentina di proposte, potrebbe essere meno corposo. “Mi auguro che siano meno, 30 sono effettivamente tanti, quello che è pronto – ha aggiunto – può essere presentato anche oggi”.
“Nella manovra – ha detto in un lungo video su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio – non ci sono gli interessi dei partiti o dei soliti che hanno comandato, ma i sogni di chi vuole cambiare l’Italia”.
“Chiunque abbia versato una goccia di sudore per il Movimento – ha proseguito Di Maio – lo ha fatto perché crede in un sogno, non per il suo interesse particolare, per questo siamo imbattibili e inarrestabili. La sfida di adesso è per il governo del Paese e la stiamo vincendo perché la stiamo combattendo con in testa e nel cuore il sogno del cambiamento”.
Della manovra è tornato a parlare anche Matteo Salvini. “Mi auguro che a Bruxelles – ha detto il ministro dell’Interno – ci sia buonsenso e non figli e figliastri: all’Italia contano anche i peli del naso e alla Francia di Macron fanno fare quel che gli pare. Mi auguro che la partita sia chiusa. Abbiamo fatto quel che dovevano fare, se ci chiedono di tagliare ancora no basta”.
Salvini ha poi confermato che ci saranno due miliardi in meno su quota cento per le pensioni. “Sì – ha detto Salvini – i tecnici ci dicono che su 500mila italiani che potrebbero andare in pensione molti andranno avanti. Quello che conta è che non è una cosa per un anno, è una cosa per 3 anni. Abbiamo messo 20 miliardi sulla legge Fornero. All’inizio del prossimo anno chi ha 62 anni e 38 di contributi potrà scegliere di andare in pensione senza penalizzazione. Nel 2019 saranno circa mezzo milione quelli che potranno scegliere, senza poter fare il cumulo”.

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