Savona vuole dimettersi: "Non mi piace la manovra e il governo"
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Savona vuole dimettersi: "Non mi piace la manovra e il governo"

Chi conosce bene Savona giura che abbia previsto per gennaio, quando ci saranno le aste Btp più importanti, il “momento più delicato” per l’Italia. Ecco, in “quel momento più delicato” lui probabilmente non ci sarà.

Paolo Savona
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23 Novembre 2018 - 09.50


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Le indiscrezioni riportate giovedì dal Corriere della Sera prendono ulteriormente corpo. Paolo Savona, il ministro più temuto dal Quirinale e dai consessi europei per il suo euroscetticismo manifesto e la cui strada per il dicastero economico fu sbarrata preventivamente, non solo scarica la manovra del governo gialloverde bocciata dall’Ue, ma scende plasticamente dal carro. Affermando ai colleghi che “a questo punto bisogna cambiare anche il governo, non solo la manovra”.

E la circostanza fa naturalmente scalpore, poiché quello che era considerato l’estensore del piano B sull’uscita dall’euro, il teorico del ‘cigno nero’, l’arma letale per una Brexit in versione tricolore, sembra essersi convinto che i rischi di uno scontro con l’Europa sono superiori alle opportunità. Tanto da essere il primo ministro del governo Conte ad aver messo sul tavolo nientemeno che l’ipotesi delle dimissioni.

“Credimi, Matteo. Un conto è che certe cose le leggi sui giornali. Altre cose è sentirle dal diretto interessato. Per Savona, insomma, siamo al capolinea”, spiegava l’altro giorno uno dei ministri leghisti a Salvini in uno scambio intercettato e riportato sempre dal Corriere. E Salvini, gelido: “Lo so, ci ho parlato”. Chi conosce bene Savona giura che abbia previsto per gennaio, quando ci saranno le aste Btp più importanti, il “momento più delicato” per l’Italia. Ecco, in “quel momento più delicato” lui probabilmente non ci sarà.

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