Dalla trebbiatrice alla ruspa: la demagogia fascio-populista è la stessa
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Dalla trebbiatrice alla ruspa: la demagogia fascio-populista è la stessa

Nel giorno della Festa dei Lavoratori il leader xenofobo si è fatto riprendere con il mezzo meccanico usato come simbolo dell'intolleranza

Salvini dal bagnino fascista
Salvini dal bagnino fascista
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globalist Modifica articolo

1 Maggio 2018 - 16.17


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C’era una volta Mussolini che era andato a trebbiare il grano a Sabaudia, ossia nelle terre dell’Agro Pontino bonificate dal regime.
Il Duce a torso nudo in mezzo ai contadini ossequenti. Una pagina a suo modo mirabile della propaganda fascista che, all’epoca, molto aveva contribuito a creare consenso intorno a quel Duce allora amato ma poi finito appeso a testa in giù a piazzale Loreto.
Demagoiga, populismo. Simboli dell’Italia fascista sedicente ‘sociale’ ma dove i padroni erano tranquillamente padroni, i contadini erano poverissimi e i sindacati aboliti.
Oggi non c’è la trebbiatrice, non ci sono i torsi nudi ma c’è la ruspa, mezzo meccanismo simbolo della nuova e nello stesso tempo vecchia frontiera fascista del razzismo e dell’intolleranza. Quella ruspa invocata come mezzo salvifico per fare pulizia.
Matteo Salvini ha scelto di scimmiottare Benito. Passano gli anni, la demagogia populista e reazionaria è la stessa.

 

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