L'oscurantista sindaco leghista di Pontida: niente sconto Tasi per coppie gay o senza figli
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L'oscurantista sindaco leghista di Pontida: niente sconto Tasi per coppie gay o senza figli

Nella lista nera del primo cittadino anche le unioni civili. In precedenza voleva parcheggi riservati a madri eterosessuali e comunitarie

Manifestazione per i diritti civili
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29 Settembre 2017 - 16.19


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Ma per essere di destra si deve per forza essere oscurantisti e mezzi- primitivi o qualcuno può avvertire i questi signori non solo che siamo nel 2017, ma anche che il Medioevo (che pure è stato meglio di quanto la vulgata dice) è finito e di mezzo ci sarebbe stato perfino l’illuminismo: il Comune di Pontida ha deciso di esentare dalla tassa sui rifiuti alcune categorie di persone. Le coppie eterosessuali sposate da almeno due anni ma senza figli, le persone che hanno sottoscritto un’unione civile e le coppie formate da persone dello stesso sesso saranno tenute a pagare l’imposta. Il fatto avviene un paio di settimane dopo che lo stesso sindaco Luigi Carozzi aveva presentato e poi ritirato la proposta di riservare i parcheggi rosa alle sole madri comunitarie ed eterosessuali.
In un missiva indirizzata ai propri compaesani, il sindaco leghista ha scritto: “La Giunta comunale della Città di Pontida ha ridotto la tassa rifiuti (Tari), introducendo due categorie esentate:
1) i residenti nella Città di Pontida che contraggono un matrimonio civile, un matrimonio concordatario o un altro matrimonio religioso celebrato davanti ai ministri delle confessioni diverse dalla cattolica o un altro matrimonio religioso celebrato davanti ai ministri delle confessioni diverse dalla cattolica riconosciute dallo Stato italiano di cui alla L. 24 giugno 1929, n. 1159;
2) I residenti nella Città di Pontida di cui sopra che entro due anni dalla celebrazione del matrimonio iscrivano all’anagrafe comunale un loro figlio/a legittimo/a con l’atto di nascita. Una misura che discrimina evidentemente altre coppie. Perché esclude quelle coppie che hanno contratto un’unione civile e quelle unite in matrimonio secondo però un rito religioso non riconosciuto dallo Stato italiano dalla legge concordataria 1159 del 1929.
Il segretario comunale di Bergamo, Daniele Perotti, denuncia una violazione palese dell’art. 3 comma 1° della Costituzione, che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Sui social monta la polemica e c’è già chi scrive “Come stiamo cadendo in basso” e “Qualcuno gli regali una copia della Costituzione”.

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