Dentro Lotti, Boschi sottosegretario: ecco la squadra di Gentiloni
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Dentro Lotti, Boschi sottosegretario: ecco la squadra di Gentiloni

Molte conferme: Madia, Poletti, Lorenzin. Alfano agli esteri. Le new entry: Finocchiaro, Fedeli, Minniti, Costa.

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12 Dicembre 2016 - 18.55


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Abbiamo di nuovo un governo. Il presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni, ha sciolto la riserva nell’incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti ha annunciato che il giuramento è previsto stasera alle 20.

In sole ventiquattro ore Paolo gentiloni ha concluso le consultazioni con tutte le forze politiche e ha annunciato la lista dei ministri che comporranno la sua squadra di governo. Il 64esimo governo italiano da lui presieduto giurerà questa sera al Quirinale nelle mani del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

La diretta. 

Il governo Renzi, senza Renzi. Gentiloni ha annunciato la nuova suadra di governo. 

Senza portafoglio: Anna Finocchiaro Rapporti Parlamento, Marianna Madia Semplificazione e Pa, Enrico Costa Affari Regionali. Claudio De Vincenti alla Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Luca Lotti Sport. Con portafgolio Angelino Alfano agli Esteri, all’Interno Marco Minniti, alla Giustizia Andrea Orlando, alla Difesa Roberta Pinotti, all’Economia Giancarlo Padoan, allo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Alle Politiche agricole Maurizio Martina, all’Ambiente Gian Luca Galletti. Ai Trasporti Graziano Del Rio. Al Lavoro Giuliano Poletti. All’Istruzione Valeria Fedeli. Ai Beni Culturali Dario Franceschini. Alla Salute Beatrice Lorenzin. Sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi.

Il discorso. “Non mi nascondo, ci sono difficolta’”, ma “lavoreremo con forza e ottimismo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. “Il Paese si è rimesso in moto ma non possiamo ignorare le forme di disagio nel ceto medio e nel Mezzogiorno dove il lavoro è emergenza più drammatica che altrove e sarà davvero la nostra priorità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nelle dichiarazioni dal Quirinale, spiegando che il nuovo governo “come si vede dalla sua struttura, proseguirà nell’azione di innovazione svolta fin qui dal governo guidato da Matteo Renzi”.

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In Europa il governo di Paolo Gentiloni rappresenterà un’Italia “che si batte per politiche migratorie comuni e politiche economiche finalmente orientate alla crescita. E questo sarò mio impegno molto forte nei prossimi mesi, così come rappresentare Italia negli appuntamenti internazionali che ci attendono, alcuni anche da protagonisti”.

Il rito della campanella  

Il passaggio della campanella è avvenuto tra baci e abbracci. Non solo tra l’ex premier Matteo Renzi e il neo-presidente Paolo Gentiloni ma anche con Claudio De Vincenti e Maria Elena Boschi. Renzi ha dato in regalo a Gentiloni “la felpa di Amatrice che mi ha regalato il sindaco qualche settimana fa”. “Naturalmente è un impegno”, assicura il neo premier. A Palazzo Chigi sono arrivati tutti i ministri che al termine della cerimonia hanno applaudito dalle finestre Renzi che lasciava la sede del governo dicendo “buon lavoro a tutti”.

 

Il caso Verdini. Già arriva il primo colpo. A pochi minuti dalla presentazione della lista dei ministri al Colle, a sorpresa, Verdini e Zanetti annunciano, in una nota, che non voteranno la fiducia a un governo ‘fotocopia’ rispetto a quello Renzi. Senza un posto al governo, niente fiducia, insomma

Giovedì al Consiglio Europeo. Quella del neo premier è stata una marcia a tappe forzate che consentirà all’ex capo della Farnesina di partecipare già giovedì al Consiglio europeo nel pieno dei suoi poteri, una volta ottenuta la fiducia dalle Camere presumibilmente entro dopodomani. Tra i dossier urgenti sul tavolo del nuovo governo, oltre alla legge elettorale, anche la decisione sul decreto per Mps e le banche e le iniziative per sostenere i cittadini delle Regioni colpite dal terremoto.

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Renzi: buon lavoro a Gentiloni. “Credo che sia un bel giorno quello nel quale diciamo tutti insieme ‘buon lavoro’ a Paolo Gentiloni”, è così che ha iniziato il suo intervento il segretario Pd Matteo Renzi, a conclusione della direzione del partito. “Che cosa si apre adesso? Io non voglio discutere solo dei mille giorni che sono stati. Ci sono degli elementi molto positivi indubitabili ed elementi negativi. Di che stiamo parlando? Il 59% è voto politico? Allora lo è anche il 41%”, ha poi aggiunto Renzi. L’ex premier ha sottolineato: “Neanche quando c’erano grandi personalità del passato, sia da questo che dall’altro lato del tavolo. Il nostro compito sarà quello di individuare un percorso dopo l’avvio del lavoro del governo Gentiloni”. Renzi ha chiuso la direzione nazionale del Partito Democratico recitando una poesia di Fernando Pessoa: ” Di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione un nuovo cammino, della caduta un passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro’. Questo è il Partito Democratico”, ha concluso Renzi”.

Orfini: governo Gentiloni non arriverà a fine legislatura. “È inconcepibile che la legislatura arrivi al termine, siamo al governo con forze alternative a noi e questo è stato accettabile perché natura era di legislatura costituente. A questo punto resta da affrontare la legge elettorale e questo fissa un termine alla legislatura”. Così il presidente Pd Matteo Orfini nel suo intervento in direzione.

Direzione Pd, Renzi: congresso con la consapevolezza che il voto sarà imminente

Brunetta: Gentiloni riunisca il Paese diviso da Renzi. “Renzi ha diviso il Paese e ha perso. Ci aspettiamo che Gentiloni sia in grado di riunificarlo”, ha dichiarato il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta, spiegando che dal referendum “è uscito uno sconfitto solo, Renzi. Ci aspettiamo da Gentiloni una discontinuità”, che “verificheremo in politica estera ed economia, e nei rapporti con l’opposizione”.
La minoranza l Pd: sosteniamo Gentiloni, ma serve cambiamento” – La minoranza Dem assicura l’appoggio a Gentiloni, ma chiede “discontinuità”. “In coerenza con l’impegno che abbiamo assunto di garantire la stabilità dell’esecutivo non faremo mancare sostegno all’indicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – si legge in un comunicato depositato in direzione Pd -. Quanto ai contenuti dell’azione di governo valuteremo la capacità di ascolto delle esigenze del Paese. Noi siamo per la stabilità. Ma oggi la stabilità è cambiamento”.
Ncd-Ap: sì a Gentiloni. “Ribadiamo il nostro senso di responsabilità e la volontà di appoggiare il governo Gentiloni”. E’ quanto ha affermato Maurizio Lupi, capogruppo Area popolare-Ncd-Centristi per l’Italia alla Camera, dopo aver incontrato il premier incaricato. “Ci auguriamo – ha proseguito – che il governo crei un clima positivo di dialogo tra maggioranza e opposizione sul tema della riforma elettorale. Abbiamo inoltre sottolineato l’azione urgente su alcune emergenze, da quella finanziaria al terremoto fino all’emergenza sociale”.
Svp: cambiare legge elettorale prima di Consulta. “L’Italia deve avere un ruolo fondamentale. Il nuovo governo vada avanti con le politiche fatte in questi anni per dare più forza alla sua posizione all’interno dell’Unione europea”. Lo ha detto Daniel Alfreider, della delegazione Svp (Partito popolare sudtirolese), la seconda a incontrare Gentiloni per le consultazioni. Alfreider ha quindi ribadito che “è fondamentale che il parlamento si assuma la responsabilità di cambiare la legge elettorale senza aspettare la Consulta”.

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