I manganellatori di Renzi: poteri deboli, maniere forti
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I manganellatori di Renzi: poteri deboli, maniere forti

Avete notato come le cosiddette forze dell'ordine non permettano alcuna manifestazione di dissenso? Scopri le differenze con la Turchia di Erdogan.

Botte in piazza
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globalist Modifica articolo

6 Novembre 2016 - 12.02


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Il futuro sarà anche adesso, ma quello che è certo è che la repressione dura a manganellate di ogni manifestazione contro il Governo ci riporta al passato. A quell’atteggiamento dei celerini scelbiani, all’epoca in cui altro che smartphone, c’era il telefono a gettone.
Incredibile, ma vero. Ogni volta che Renzi va da qualche parte e che qualcuno, legittimamente, si organizza per manifestare il suo dissenso, cosa che in democrazia non è anora vietata, arrivano i manganelli feroci. Contro gli operai che perdono il lavoro e che invece di manifestare dovrebbero – secondo il Viminale – starsene a casa ad applaudire le retoriche televisive del jobs act. Contro gli studenti che vedono la scuola e l’università ridotte a un ammasso di macerie. 

Ogni volta c’è divieto di manifestazione (ma forse siamo in Turchia?) e grazie a questa faccia dura appena un ragazzino osa dissentire sulla pubblica piazza è preso a mazzate. A Firenze stesso copione. Per i media sono sempre e solo antagonisti, No tav, cattivoni che rovinano le fioriere. Ma invece sono un sintomo di malessere forte che cresce nel paese. E la domanda che viene dal cuore dei democratici è: a fronte di una crisi di sistema così penosa, di ingiustizie che minano la convivenza, basterà la repressione alla Erdogan?

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Pessima democtrazia quella in cui le forze dell’ordine aiutano il governo a tenere a bada, con le cattive, i meno fortunati.

E poi Renzi non era quello che diceva: la scorta me la fanno i cittadini?
Questo un comunicato significativo, per capire quello che è accaduto.
“Il Questore di Firenze ha dimostrato oggi la sua inadeguatezza e ne deve trarre le conseguenze.
Per ‘salvaguardare’ Piazza Duomo e il quadrilatero turistico, tradizionalmente attraversati da sempre dalle manifestazioni, ha scelto prima di non autorizzare alcun corteo e poi di caricare e di sparare lacrimogeni dentro un corteo pacifico.
Finendo per disperdere e ‘distribuire’ i manifestanti in una zona amplissima della città, continuando a caricarli e moltiplicando così i momenti di tensione finendo per trasformare questo pomeriggio in un sabato pomeriggio di ordinaria follia.
Altrettanto da irresponsabili le dichiarazioni rese da Renzi e Nardella a La Leopolda che hanno attaccano come ‘ignobile’ chi ha usato la violenza per manifestare il dissenso, nel tentativo di trasformare la propria incapacità in consenso. Non solo loro in Piazza San Marco non c’erano e non hanno visto i tanti cittadini che questo pomeriggio sono accorsi a manifestare indignati dal divieto di manifestazione imposto dal Questore ieri ma si sono guardati bene dal proporre una qualunque soluzione per garantire lo svolgimento del diritto democratico di manifestare un dissenso.
E pensare che il Comune di Firenze aveva già predisposto le ordinanze per la mobilità relative ad un corteo che è stato poi vietato….
Firenze non è ad uso proprietario del Questore. E neanche di Renzi o di Nardella e del loro patetico tentativo di fare risalire il SÌ nei sondaggi.
I fiorentini che si trovavano oggi in centro hanno visto molto bene quello che è successo ed anche chi si è assunto la responsabilità di spingere nella direzione di fare succedere qualche scontro.
SINISTRA ITALIANA Firenze
Alessia Petraglia
Marisa Nicchi”

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