Renzi: noi portiamo a casa le riforme, agli italiani l'ultima parola
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Renzi: noi portiamo a casa le riforme, agli italiani l'ultima parola

Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con riferimento alla riforma costituzionale del Senato e del titolo V.

Renzi: noi portiamo a casa le riforme, agli italiani l'ultima parola
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4 Febbraio 2015 - 10.46


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“Porteremo a casa le riforme. Gli italiani con il referendum avranno l’ultima parola. E vedremo se sceglieranno noi o chi non vuole cambiare mai”. Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con riferimento alla riforma costituzionale del Senato e del titolo V.

“Se c’è da discutere ci si mette in una stanza e si discute. Ma di cose concrete. Non delle correnti del Pd o di Ncd”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Porta a Porta.

Ha cominciato dai malumori in Ncd. “Questo interessa anche i singoli piccoli partiti. Voglio dire con forza che è finito il potere di veto, in cui un singolo partito si metteva di traverso. Quella stagione è finita per tutti: partitini, partitoni e partitucci”.

Ha aggiunto “Trovo assurde queste continue polemiche con Ncd quando con il ministro dell’Interno che è anche il leader di Ncd lavoro bene – ha aggiunto – Anche nel nostro racconto dobbiamo essere capaci di dire che le cose le facciamo insieme».

Sul Quirinale. “Una settimana fa ho cercato Mattarella, gli ho detto beviamo un caffè, e gli ho chiesto la disponibilità e la cortesia a mantenerla anche se il primo scrutinio non fosse andato bene. Ha funzionato: per la prima volta il Pd non si è diviso”.

Riguardo al Jobs act. “Dal primo marzo entrano in vigore i decreti attuativi del Jobs act”, ha detto Renzi.

Mentre sulla crescita
“In merito alle previsioni di crescita del Pil, nel Def abbiamo messo 0,5%. Ho visto che Confindustria scrive +2% ma mi sembra irrealistico. Ma se, tra 0,5% e 2%, fosse l’1%, avremmo 8 miliardi in più da spendere”. Fino ad aprile, però, «testa bassa e pedalare».

Poi ha accennato all’Italicum
“Non so se Berlusconi la voterà, spero di sì. Nel Pd si è discusso alle primarie, si è discusso in direzione, si è discusso alla Camera e al Senato, ora questa partita viene chiusa”.

Il premier Matteo Renzi, a quanto si apprende, starebbe pensando ad allargare il Ministero degli Affari Regionali per trasformarlo in Ministero del Mezzogiorno, che abbia anche la gestione dei fondi europei. A guidarlo, a quanto ha fatto intendere ieri il presidente del consiglio a Porta a Porta, sarebbe un’altra donna dopo le dimissioni del ministro Maria Carmela Lanzetta, “Esce una entra una”, ha detto Renzi.

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