Presidenzialismo, Meloni trova una sponda in Violante: "Confronto senza pregiudizi"
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Presidenzialismo, Meloni trova una sponda in Violante: "Confronto senza pregiudizi"

Luciano Violante, magistrato, ex presidente della Camera. "I pregiudizi sono sempre sbagliati. Occorre sempre giudicare sulla base dei comportamenti e del merito"

Presidenzialismo, Meloni trova una sponda in Violante: "Confronto senza pregiudizi"
Luciano Violante
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27 Ottobre 2022 - 10.42


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La parola è confronto. Che può essere letta in tanti modi: ossia appoggiare la destra per fare qualcosa di preoccupante (il presidenzialismo in Italia e la logica dell’uomo forte) che però nel campo che non è di destra non dispiace. E quindi si fanno aperture.

Giorgia Meloni apre una stagione di riforme costituzionali, con il presidenzialismo in agenda: l’opposizione deve sedersi al tavolo, «bisogna sempre accettare il confronto» dice Luciano Violante, magistrato, ex presidente della Camera.

«I pregiudizi sono sempre sbagliati – aggiunge – Occorre sempre giudicare sulla base dei comportamenti e del merito. Dall’altra parte, capisco che un governo nuovo abbia l’ambizione di essere presente subito in campi particolarmente qualificanti; ma io non mi farei prendere dall’ansia. Si può discutere senza l’ansia di dover produrre qualcosa di immediato». Concentriamoci «sulle cose che si possono fare rapidamente e che possono essere efficaci mentre in parallelo si ragiona su quelle più complesse».

È necessario «un riassetto di alcune parti del sistema costituzionale. Quello attuale risponde a una società semplice, lenta e fortemente nazionale. Oggi le società sono complesse, veloci e interdipendenti. Le democrazie devono adeguarsi allo statuto socio-culturale della società nella quale operano».

Costruire il presidenzialismo o il semi-presidenzialismo «non è impossibile, ma è complicato. In secondo luogo, come si è visto soprattutto con gli ultimi presidenti, negli Stati Uniti la formula non risolve la crisi della governabilità rispetto al Congresso. In Francia, Macron non ha una maggioranza e governa appoggiandosi via via ai volenterosi che lo sostengono. Il che non significa che non si possano studiare pro e i contro di un presidenzialismo italiano».

Quello che «è sbagliato è importare sistemi di altri Paesi. Bisogna cercare, invece, la forma di democrazia che si adatti meglio allo specifico Paese e alle condizioni politico-culturali della fase storica».

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