Temporali in tutta Italia ma Renzi non molla
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Temporali in tutta Italia ma Renzi non molla

Scarsa è l'attenzione degli italiani per la kermesse del Senato dove si dibattono le riforme. Il premier, però, va avanti per la sua strada. [Nuccio Fava]

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1 Agosto 2014 - 12.36


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di Nuccio Fava

La colpa sarà forse anche di questa strana estate che non riesce a cominciare. Dominano forti temporali, frane ed esondazioni rese più gravi dal nostro cronico dissesto idrogeologico. Non è tuttavia la questione più grave. Anche perché, nonostante la figuraccia degli Azzurri in Brasile, gli italiani tornano ad interessarsi al nuovo campionato, alle amichevoli più importanti a causa anche del cambio di panchine di Juve e Milan.

Scarsa o nessuna attenzione per la kermesse del Senato dove si dibattono le riforme con scontri ed esorbitanze verbali oltre che fisiche. Basta sostare per qualche minuto in qualsiasi bar per rendersene conto. È vero che gli Italiani non vivono di pane e Senato ma sono invece alle prese con problemi drammatici senza che se ne intraveda la fine. Renzi ha però attribuito a questa riforma, per altro pasticciata, un carattere rigeneratore e salvifico dell’intero sistema. È stata tirata fuori la procedura del Canguro.

L’ha rappresentata efficacemente Giannelli sul Corriere della Sera di giovedì 31 Luglio: una bolla di sapone che contiene Renzi in formato canguro con Silvio Berlusconi che si affaccia dal marsupio, compiaciuto e sorridente. Per entrambi la riforma del Senato da ottenere a tambur battente, rischia di risultare lo scalpo da fornire a forze politiche ed opinione pubblica. Prova che le riforme si possono fare dopo tanti anni di dibattiti inconcludenti. Si tratta però pur sempre di modifiche rilevanti alla nostra carta costituzionale che necessitano del consenso più ampio possibile e non possono nascere con rotture esasperate e lacerazioni e riserve anche tra le forze di maggioranza. Una brutta pagina tanto sul fronte di chi vuole raggiungere il risultato ad ogni costo, quanto dal lato di chi vi si oppone in modo anche scriteriato, ricorrendo strumentalmente a forme del più esasperato ostruzionismo. Che questa sia purtroppo la situazione, lo si coglie nel disagio e nell’indignazione manifestati esplicitamente in più occasioni dal presidente Grasso.

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A nostro avviso dovrebbero ricercarsi sempre forme alte di mediazione politica-istituzionale per superare il blocco di schieramenti rigidi e cristallizzati. Cosa c’è ad esempio di inaccettabile nell’ipotesi di ridurre a 500 i deputati della camera?! Perché non si cerca una via mediana sulla questione delle preferenze, stabilendo che i componenti del futuro Senato – sempre su base regionale – emergano tra i primi votati in ciascuna regione, in proporzione ai seggi ottenuti da ciascuna forza politica?

Il consenso più ampio, specie in materia di rilevanza costituzionale, necessita del consenso più ampio possibile. Le riforme non possono cioè nascere con rotture esasperate, lacerazioni e riserve anche tra le forze di maggioranza. Una brutta pagina tanto sul fronte di chi vuole raggiungere il risultato ad ogni costo, quanto dal lato di chi vi si oppone in modo anche scriteriato, ricorrendo strumentalmente a forme del più esasperato ostruzionismo. Che questa sia purtroppo la situazione, lo si coglie nel disagio e nell’indignazione manifestati in più occasioni dal presidente Grasso, attaccato da entrambi i fronti in modo incivile.

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A nostro avviso dovrebbero ricercarsi in ogni caso forme alte di mediazione politica-istituzionale oltre gli stessi schieramenti cristallizzati. Ad esempio cosa c’è di inaccettabile nell’ipotesi di ridurre a 500 i deputati della camera?! Perché non si cerca una via mediana sulla questione delle preferenze, stabilendo che i componenti del futuro Senato -sempre su base regionale- emergano direttamente dai più votati in ciascuna regione, in proporzione ai seggi ottenuti da ciascuna forza politica.

Perché poi tanto scandalo e tanta eccitazione per il voto – che a scrutinio segreto- ha messo in minoranza il governo in materia dei temi etici? Cosa si stravolge nel fondamentale obiettivo di superamento del bicameralismo paritario, risultato già raggiunto con l’approvazione dell’articolo uno della legge? Il muro contro muro alla lunga è solo negativo per le parti in conflitto, destinato a lasciare strascichi nel tempo, a deteriorare i rapporti, a non favorire un autentico sviluppo politico e civile.

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