Riforme, Vendola non ci sta: il premier vuole una resa
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Riforme, Vendola non ci sta: il premier vuole una resa

Per il leader di Sel il governo si deve togliere l'elmetto, e sulla legge elettorale aggiunge che l'Italicum va cambiato per dare seguito la sentenza della consulta sul Porcellum.

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30 Luglio 2014 - 09.46


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«I chiodi li ha messi Renzi, crocifiggendo l’opposizione. Il presidente del Consiglio non vuole la mediazione, vuole la resa». Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola, secondo il quale, perchè finisca lo scontro tra Pd e Sel è indispensabile che il governo «si tolga l’elmetto ed esca fuori da questa sua allucinazione zoologica per cui vede svolazzare uccelli di sventura, là dove ci sono idee diverse e pensieri critici».

«È un brutto modo di governare quello di vivere sotto la pressione dei sondaggi o del televoto, perché significa essere prigionieri del consenso. Comunque vedo che la nostra proposta di un Senato eletto dai cittadini, e non di nominati, incontra un consenso assolutamente maggioritario in tutti i sondaggi», ha aggiunto Vendola, che ha escluso un ritiro degli emendamenti presentati al Senato da Sel: «ci sono ottime ragioni per non muoverli di lì, come testimonianza della libertà che nessuno può coartare».

Il centrosinistra è finito per sempre? «Bisogna chiederlo – ha risposto Vendola – a Palazzo Chigi. È una domanda che va fatta a Luca Lotti, che con le sue spicce e rudi dichiarazioni sembra proprio seppellire il centrosinistra e farci entrare in una stagione in cui l’alleanza con la destra perde il suo proclamato carattere d’emergenza e diventa invece una strategia di lungo respiro. L’alleanza dell’inciucio, per prendere a prestito la stessa retorica renziana». Infine, la legge elettorale: «l’Italicum va cambiato e non per dare soddisfazione a Sel, ma per rispettare la sentenza della consulta sul Porcellum», ha concluso il leader di Sel.

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