Dopo-sentenza: alle 17 Berlusconi vedrà il Pdl
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Dopo-sentenza: alle 17 Berlusconi vedrà il Pdl

I gruppi Pdl di Camera e Senato si incontreranno nel pomeriggio a Montecitorio per fare il punto dopo il verdetto della Cassazione, sarà presente anche il Cavaliere.

Dopo-sentenza: alle 17 Berlusconi vedrà il Pdl
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2 Agosto 2013 - 12.26


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I gruppi Pdl di Camera e Senato si riuniranno oggi alle 17 presso l’aula dei gruppi di Montecitorio. All’incontro parteciperà anche Silvio Berlusconi. La riunione servirà a fare il punto alle luce della sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda Mediaset.

“Nessuno può comprendere la carica di violenza che mi è stata riservata in seguito ad una serie di accuse e processi” che non avevano fondamento: è un “vero e proprio accanimento giudiziario che non ha uguali”. Così Silvio Berlusconi, in un videomessaggio. “Dal ’92-’93 c’è stata un’azione condizionata e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere un ruolo rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica”.

”In cambio di un impegno di 20 anni quale è il premio? Accuse sul nulla e una sentenza che mi toglie la libertà e i miei diritti politici”. La sentenza mi rende sempre più convinto che “una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile” una “variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condizionato permanentemente la vita politica”. “Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo” e chiamando a raccolta “i giovani migliori e le energia migliori” e insieme a loro rimetteremo in piedi Forza Italia”. “Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà”.

Santanchè: la sinistra non si lavi la coscienza – “I signori della sinistra non si devono lavare la coscienza, come qualche esponente del Pd sta facendo in queste ore, dicendo che il Pdl non è Silvio Berlusconi”. Così Daniela Santanché interviene a Omnibus su La7 sulla sentenza Mediaset e la vita del governo delle larghe intese. “Avessero le palle per guardare negli occhi i nostri 5 ministri al Governo e vedrebbero Silvio Berlusconi – attacca l’esponente Pdl. “Silvio Berlusconi è il Popolo della Libertà, questo Governo è nato per Silvio Berlusconi, l’ha voluto Silvio Berlusconi quindi non si lavassero la coscienza dicendo che il Pdl è un’altra cosa”. E aggiunge: “Berlusconi non lascerà la politica, la sinistra in questi venti anni non ha capito niente: ferire Berlusconi vuol dire allungargli la vita, renderlo più forte”, sottolineando come oggi “sono in tanti a scriverci, perché c’è gente che non ha mai votato Berlusconi e che oggi è Berlusconi”.

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Capezzone: gli italiani hanno capito il disegno da anni contro Berlusconi – ”Dopo la sentenza di ieri, milioni di italiani hanno ben capito il disegno politico condotto da anni contro Silvio Berlusconi. Sono certo che, in queste ore, anche tanti cittadini che magari non hanno votato per lui si rendano perfettamente conto di come alla difesa dei diritti del cittadino Berlusconi sia legata la difesa dei diritti e delle liberta’ di tutti, e anche di chi non gli e’ stato o non gli è politicamente vicino”. Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti Pdl.

Brunetta, da Berlusconi atto d’amore per Italia – “Dopo Berlusconi ci sarà solo Berlusconi? Assolutamente sì. Il Popolo della libertà, Forza Italia, è il primo partito oggi. Un italiano su tre vota per il Popolo della libertà, per Forza Italia, per Berlusconi. Questo è il patrimonio più bello, questo è l’orgoglio più bello di vent’anni di vita politica”. Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervenendo a “Radio Anch’io”, su Radio Uno. “Questo patrimonio – ha sottolineato l’ex ministro – non va disperso, ma va semmai ulteriormente valorizzato. Questo il senso del videomessaggio di ieri sera di Berlusconi. Un grande atto d’amore, ancora un grande atto d’amore da parte di Berlusconi, per cambiare l’Italia”, ha concluso Brunetta.

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Un Berlusconi fuori dal Parlamento continuerà ad essere il nostro punto di riferimento? Assolutamente sì. I leader sono leader mica perché sono eletti o perché sono in Parlamento o hanno il tesserino di deputati o senatori”. Così Renato Brunetta intervenendo a ”Radio Anch’io”, su Radio Uno. ”I leader – ha sottolineato l’ex ministro – sono leader perché rappresentano un popolo, un pezzo di popolo, rappresentano la storia, rappresentano il passato, il presente, il futuro. La leadership è questa, la leadership è carisma, la leadership è far riconoscere la gente. Baget Bozzo diceva una cosa bellissima: ‘chi crede in Berlusconi gli dà del tu, gli aderenti al partito si danno del lei tra di loro. Questo è il carisma”. ”Dieci milioni, dodici, quattordici milioni, siamo il primo partito, stasera ci saranno i nuovi sondaggi, noi siamo il primo partito in Italia, un italiano su tre vota per Berlusconi e dà a Berlusconi del tu”, ha concluso.

Epifani, niente che cambi il mio giudizio – ”Non ho nulla da aggiungere alla dichiarazione di ieri sera: non è successo nulla nella nottata che cambi il giudizio e anche le valutazioni che ho ritenuto giusto fare credo che siano state comprese”. Queste le parole del segretario del Pd Guglielmo Epifani a proposito della sentenza Mediaset e dei suoi effetti politici. ”Adesso aspettiamo e vediamo cosa succede nelle prossime ore”, ha detto Epifani.
Gelmini, Berlusconi paga alto prezzo per libertà – “È sotto gli occhi di tutti l’alto prezzo che Berlusconi sta pagando in prima persona per il suo impegno politico a difesa della libertà. Ci conforta il fatto che nonostante tutto il Presidente Berlusconi non abbia nemmeno per un attimo pensato di rinunciare all’impegno politico, oggi più che mai decisivo, onde evitare che quanto accaduto abbia a ripetersi”, dice Mariastella Gelmini, vice capogruppo Vicario Pdl Camera Deputati. ”Nessuna sentenza potrà mai privare Berlusconi della leadership, delle stima e della fiducia che milioni di Italiani da sempre gli riconoscono. Ancora una volta Silvio Berlusconi sta dando a tutti una lezione di dignità, coraggio e amore per l’Italia”.

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Bersani, Pd parli con una voce sola – ”Io suggerirei che nel Pd si smetta di parlare di regole e invece di occuparci della nuova situazione. E di fare una discussione seria dove il presidente Letta venga a dirci la sua e che il Pd prenda una posizione unica e parli con una voce sola”. Questa la proposta dell’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani riguardo il suo partito dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. ”Siamo davanti a un passaggio che è di grande rilievo, mi aspetto questo dal mio partito – ha concluso Bersani – io suggerirei che, una volta fissata la data della nostra assemblea che convoca il congresso, la smettessimo di parlare di regole”.

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