Che furia i media pro Cav, aplomb de L'Unità
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Che furia i media pro Cav, aplomb de L'Unità

Da destra a sinistra ecco i titoli pubblicati a caldo dalle principali testate giornalistiche. Libero e Giornale perdono la sfida con Ferrara a chi la spara più grossa.

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1 Agosto 2013 - 20.53


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Al Foglio non l’hanno presa bene. “SENTENZA VILE E CAZZONA. Berlusconi condannato ma non (ancora) interdetto. La Cassazione rinvia alla corte d’appello di Milano il ricalcolo della pena accessoria”. Apre così (rigorosamente in caps lock, che secondo la netiquette 2.0 equivale a urlare) la home page della testata diretta da Giuliano Ferrara, a commento della sentenza della Cassazione che ha confermato i quattro anni di reclusione per frode fiscale dell’ex premier e rimandato alla Corte d’appello la questione del ricalcolo della sua interdizione dai pubblici uffici.

Più sobri, invece, stranamente, Libero e Il Giornale.

“MEDIASET, INGIUSTIZIA E’ FATTA. Assolti i pm, condannato il Cav. Congelata l’interdizione. La Suprema Corte conferma i quattro anni di reclusione, ma stabilisce che la Corte d’Appello di Milano dovrà ridefinire i tempi dell’ergastolo politico” titola la versione online del quotidiano diretto da Belpietro. Mentre l’alter ego Sallusti sceglie una soluzione a effetto. Una prima schermata bianca dove a caratteri cubitali campeggia “CONDANNATO”, e più sotto in piccolo “senza parole”. Sembra quasi un necrologio. Pochi secondi dopo si viene reindirizzati nella vera home page dove l’apertura viene aggiornata costantemente. Alle 19:40, subito dopo il verdetto, citava così: “Hanno condannato il Cav e 10 milioni di italiani. Dopo sette ore di camera di consiglio, la Suprema Corte conferma la condanna di Berlusconi a quattro anni di carcere”. Passato lo choc iniziale, intorno alle 20:15 Sallusti titolava in questo modo: “Condannato Berlusconi. Decapitata la politica. Dopo sette ore di camera di consiglio, la Suprema Corte conferma la condanna di Berlusconi a quattro anni di carcere”.

Dalle home page dei media generalisti, invece, nessuna sorpresa. Il Corriere si limita a dare le notizie essenziali, senza commentare, almeno nel titolo: “Mediaset, resta la condanna per Berlusconi. Il Cavaliere ottiene solo lo stop all’interdizione. Una nuova corte d’Appello a Milano dovrà rideterminare la durata della pena accessoria”. Stessa linea seguita da La Stampa. “Berlusconi, confermata la condanna a quattro anni. I giudici: Ma l’interdizione è da ridefinire” cita il titolo del giornale diretto da Mario Calabresi. Da notare che La Stampa è l’unica testata che sceglie di pubblicare un’immagine di Marina Berlusconi, molto preoccupata a dire il vero. Leggendo Repubblica, si coglie invece una reazione nemmeno velatamente stizzita: “Berlusconi, confermata condanna a 4 anni. Ma la Corte: Rideterminare l’interdizione”. Dove quel “ma” la dice lunga sulle aspettative del quotidiano di Ezio Mauro. Mentre sceglie la linea very british, il quotidiano che fu fondato da Antonio Gramsci. “Berlusconi condannato” titola l’Unità. E poi più in piccolo, molto in piccolo: “Confermata condanna a 4 anni. Annullata, con rinvio, la parte relativa alla pena accessoria, cioè l’interdizione dai pubblici uffici”.

Infine eccoci al Fatto. Il giornale di Padellaro e Travaglio sceglie un abbinamento a effetto: fotonotizia-titolo a nove colonne. “PREGIUDICATO” è scritto in rosso su una immagine in bianco e nero del Cav, sotto al titolo limitato all’essenziale ma ben in grassetto: “SILVIO BERLUSCONI CONDANNATO. Cassazione conferma i 4 anni di carcere”. Adesso la parola passa alla politica.

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