Sara Tommasi, Denis Verdini e le panzane vere
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Sara Tommasi, Denis Verdini e le panzane vere

Se la bufala di Hollande è stata smascherata, ci sono panzane che circolano a piede libero e rappresentano qualcosa di ignobile nel paese: il caso Tommasi e il Pdl.

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18 Luglio 2012 - 14.24


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La bufala di Hollande aveva un pregio: attivava la voglia di riscatto di un popolo ormai allo stremo. Alimentava speranze, un sogno civile: che potesse esistere un politico vero, democratico, capace di fare azioni giuste, etiche, senza dover rispondere alle lobby che costituiscono l’ossatura di questo sistema, mediatico e politico, molto oligarchico. Peccato fosse una bufala, peccato abbia abboccato la Repubblica. Ma quella di Sara Tommasi no. Ogni giorno pullulano notizie, saltano fuori violenze, droghe, follie, sponsor che vanno e vengono. Tipo l’improbabile Marra, re della letteratura a modo suo, del signoraggio, scilipotico e avventuroso guru della bocconiana berlusconiana. Ora affronta il mondo dei media con un comunicato dal titolo L’Abiezione di Massa. Non sappiamo se si riferisce al pilota della Ferrari o alla massa intesa come popolo bue. Ma il giurista se la prende con la Giustizia, e poi c’è il malizioso accostamento del nome di Federico De Vincenzo, il produttore del film della soubrette ignuda, a quello dell’onorevole del Pdl Denis Verdini. Questo nome non mi è nuovo, verrebbe da dire. Ma non era quel personaggio fiorentino vicino a Berlusconi che faceva parte della triade che governava il partito di Silvio, secondo i voleri di Silvio? Il compagno di tressette di Bondi e La Russa? Essì. Ecco che dietro la panzana, spunta la bandana. E dietro la bandana si muove la loscheria tipica di questa fase politica che alle false speranze restituisce una realtà di sfruttatori, magnaccia, puttane e politici: una Casta pessima che innerva il potere del Paese che non sa rialzarsi. M.Vi

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