Berlusconi al Quirinale, incredibile: per Silvio si mobilitano perfino i condannati
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Berlusconi al Quirinale, incredibile: per Silvio si mobilitano perfino i condannati

Fresco di una condanna a sei anni e mezzo in Cassazione per il crac del Credito fiorentino Denis Verdini scrive a Confalonieri e Dell'Utri condannato per fatti di mafia. Con una proposta indecente.

Berlusconi al Quirinale, incredibile: per Silvio si mobilitano perfino i condannati
Denis Verdini e Silvio Berlusconi
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16 Gennaio 2022 - 21.20


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Berlusconi al Quirinale, si mobilita anche Denis Verdini, condannato con senteza definitiva a sei anni e mezzo in Cassazione per il crac del Credito fiorentino nel novembre del 2020.

E lo fa scrivendo una lettera a Fedele Canfalonieri (fin qui tutto bene) ma soprattutto a Marcello Dell’Utri, condannato in Cassazione (ossia sentenza definitiva) nel 2014  a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti.

Sembra incredibile e sembra una barzelletta. Ma per portare al Quirinale un condannato (Berlusconi) arrivano gli elogi di altri condannati e questo mentre tutti dicono che il successore di Mattarella deve avere un profilo di alta moralità.

E cosa è successo? Una lettera scandalosa perché. – nonostante il voto sia segreto –  il padre della fidanzata di Verdini indica i trucchi per rendere il voto riconoscibile, sia pure a livello di gruppi.

“Caro Marcello, caro Fedele, è stata davvero una bella mattinata nella quale alcuni ‘vecchietti arzilli’, come quelli di Cocoon, hanno ritrovato il gusto del sogno”.

 Si apre così la lettera che Denis Verdini ha scritto a Marcello Dell’Utri e a Fedele Confalonieri, illustrando la strategia per l’elezione di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica.

”In trent’anni – osserva Verdini – il centrodestra mai è stato così vicino, nei numeri, a poter conseguire un risultato che mai ha ottenuto” e Silvio Berlusconi “ha la legittima ambizione di coronare il suo straordinario percorso. Nessuno nel centro-destra può negargli questa opportunità”.

Verdini suggerisce “di passare dai numeri garantiti da sedicenti portatori di voti, ai nomi. Questo servirà a far scoprire le carte e ad evitare che vi vendano due volte la stessa merce. E di assegnare a costoro una ‘firma’ riconoscibile”. 

Ciascun gruppo politico del centro-destra dovrebbe quindi farsi riconoscere scrivendo le schede col nome di Berlusconi in modi differenti. 

Se poi “sfortunatamente” l’elezione non si concretizzasse, Berlusconi “deve permettere a Salvini di portare a termine l’obiettivo di eleggere un presidente di centrodestra, fornendogli tutto il suo appoggio”, vanificando così il “chiacchiericcio” sul fatto che Berlusconi, dopo un eventuale esito negativo della quarta votazione, potrebbe spaccare il centrodestra votando Draghi, Amato o chissà chi altro”.

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