Il silenzio dei politici sullo scandalo dei vigili romani
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Il silenzio dei politici sullo scandalo dei vigili romani

Tutti sapevano e tutti fanno finta di niente sulla vicenda delle mazzette nel centro di Roma. Sperando che passi la tempesta. Il Pd coinvolto come gli altri partiti?

Il silenzio dei politici sullo scandalo dei vigili romani
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14 Marzo 2012 - 11.05


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di Miriam Vicinanza

Nelle ultime settimane abbiamo assistito al terremoto che ha coinvolto gli uffici del I municipio e quelli del I gruppo della polizia municipale. Un mercato parallelo delle licenze nel Centro Storico, con tanto di tariffari. Si parla di singolari “politici consulenti”, di funzionari corrotti e di alcuni agenti della polizia municipale poco fedeli alla loro divisa. Di voci ne giravano da tempo, ma ora la vicenda è emersa in tutta la sua virulenza e minaccia di estendersi a macchia d’olio. Ma quello che è più incredibile è che i politici capitolini fanno finta di nulla, come se di tutto ciò a loro non importasse nulla o non ne fossero a conoscenza.

Al terremoto sono seguite una serie di indiscrezioni pubblicate da Paese Sera e da Repubblica circa un presunto conflitto d’interessi che pare coinvolgere un cospicuo numero di consiglieri di maggioranza e di opposizione personalmente o per via indiretta. Si va dalla moglie del Consigliere del Pd titolare di una agenzia di intermediazione alla Piramide (della serie affidami la pratica che ci penso io, basta pagare), al papà ristoratore, al marito barista, alla Consigliera, allora del Pd ora dell’Udc, eletta presidente della Commissione Commercio con il voto determinante del Pdl e che fa l’avvocato. In questo caso non ci sarebbe nulla di male, ma qualcuno ha maliziosamente notato che tra i clienti dello studio per cui lavora ci numerosi venditori ambulanti particolarmente attivi nel Centro Storico. E’ legittimo ipotizzare un conflitto di interessi?

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Voci, qualche ricostruzione maliziosa. Ma c’è da chiedersi se il presidente del Municipio, Orlando Corsetti, nulla sappia circa questo presunto giro di tangenti e se nulla abbia fatto per impedire che si alimentasse questo giro di sospetti. Eppure molti locali con tavoli e sedie invadono il Centro Storico, migliaia di bancarelle la fanno da padrone in ogni dove, gli esercizi di somministrazione ormai dilagano.

Qualcuno si interroga sul fatto che nel corso del drastico intervento operato sull’Ufficio Commercio e sull’Ufficio Tecnico direttamente dal Comune, sia stato “assolto” di fatto il direttore del Municipio, Italo Politano, che è rimasto tranquillamente al suo posto. Eppure egli è il primo responsabile di quanto accade negli uffici ed è colui che firma le Determinazioni Dirigenziali su tutte le pratiche del Commercio. Direttore che peraltro, negli ultimi anni, ha ricoperto più volte l’incarico ad interim della direzione dell’Ufficio Commercio, proprio quello maggiormente coinvolto nel pasticciaccio brutto delle licenze. Nessuno ha pensato che il tempo della rotazione fosse scoccato anche per lui? C’è chi parla di superficialità e distrazione, visto che non si sarebbe accorto di quanto accadeva sotto il suo naso.

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Il Pd appare diviso al suo interno. C’è molto silenzio e chi è infastidito dal silenzio. Incertezze? Forse. Ma molti sperano che il partito che si candida (con grandi possibilità) al dopo Alemanno saprà trovare al suo interno le energie e le risorse per uscire da questa impasse.

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