Abusi, Papa Francesco: "E' il tempo di rimediare ai danni causati negli anni"
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Abusi, Papa Francesco: "E' il tempo di rimediare ai danni causati negli anni"

Papa Francesco sugli abusi perpetrati da una parte dei componenti del clero. "Ora è il momento di rimediare al danno fatto alle generazioni che ci hanno preceduto e a coloro che continuano a soffrire".

Abusi, Papa Francesco: "E' il tempo di rimediare ai danni causati negli anni"
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5 Maggio 2023 - 10.59


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Papa Francesco si scaglia ancora contro gli abusi che nella Chiesa sono stati perpetrati per decenni. In un appello rivolto ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ricevuti in udienza questa mattina in Vaticano, il Pontefice ha ammesso le gravi responsabilità di una parte del clero.

“Ora è il momento di rimediare al danno fatto alle generazioni che ci hanno preceduto e a coloro che continuano a soffrire. Questa stagione pasquale è segno che si prepara per noi un nuovo tempo, una nuova primavera fecondata dal lavoro e dalle lacrime condivisi con chi ha patito. Per questo è importante che non smettiamo mai di andare avanti”.

“Voi impegnate le vostre capacità e la vostra competenza per contribuire a riparare una terribile piaga della Chiesa mettendovi a servizio delle diverse Chiese particolari. Dalla vita ordinaria di una diocesi nelle sue parrocchie e nel suo seminario, alla formazione dei catechisti, degli insegnanti e di altri operatori pastorali, l`importanza della tutela dei minori e delle persone fragili dev`essere una norma per tutti; e in questo senso, nella vita religiosa e apostolica, la novizia di clausura deve attenersi agli stessi standard ministeriali del fratello anziano che ha passato una vita intera a insegnare ai giovani”.

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Per il Papa “i principi del rispetto della dignità di tutti, della buona condotta e di uno stile di vita sano devono diventare una norma universale, indipendentemente dalla cultura e dalla situazione economica e sociale delle persone. Tutti i ministri della Chiesa devono mostrarli nel servire i fedeli, e a loro volta devono essere trattati con rispetto e dignità da chi guida la comunità. Del resto, una cultura della tutela avrà luogo solo se ci sarà una conversione pastorale in tal senso tra i suoi leader”.

“Sono stato incoraggiato dai piani che avete approntato per affrontare le disuguaglianze all`interno della Chiesa, in termini di formazione e di servizio alle vittime, in Africa, Asia e America Latina. Non è giusto, infatti che le aree più prospere del pianeta possano contare su programmi di tutela ben formati e ben finanziati, in cui le vittime e le loro famiglie sono rispettate, mentre coloro che vivono in altre parti del mondo soffrono in silenzio, magari respinti o stigmatizzati quando cercano di farsi avanti per raccontare gli abusi subiti. Anche in quest`ambito, la Chiesa deve sforzarsi di diventare un esempio di accoglienza e di buon modo di agire”.

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